Le regioni d’Italia in zona gialla, a partire da lunedì 20 settembre, saranno due. Alla Sicilia, infatti, dovrebbe aggiungersi la Calabria. La decisione verrà presa a breve dalla cabina di regia, ma in base ai dati relativi alla curva epidemiologica del Covid-19 che sono stati resi noti nell’ultima settimana non sembrano esserci molti dubbi.Le altre, invece, rimarranno in zona bianca, dato che non danno particolari segnali di allarme.
Dalla cabina di monitoraggio arrivano le prime indiscrezioni in merito ai cambiamenti di colore delle regioni d’Italia: due saranno in zona gialla, mentre tutte le altre resteranno in zona bianca. Una è la Sicilia, che è stata la prima a tornare a restrizioni più severe due settimane fa. L’altra è la Calabria, che già la scorsa settimana aveva sfiorato la variazione. Adesso il provvedimento non sembrerebbe più rinviabile a data da destinarsi. I numeri relativi all’occupazione degli ospedali da parte di pazienti Covid-19, infatti, hanno superato le soglie, sia per quanto riguarda i ricoveri ordinari sia per quanto riguarda le terapie intensive. Anche i dati relativi ai nuovi casi di positività registrati nella settimana dal 6 al 12 settembre sono preoccupanti. Nel resto delle regioni, invece, la situazione è sotto controllo.
La Sicilia, seppure si siano registrati segnali di miglioramento, non può ancora tornare in zona bianca. Il valore dell’incidenza è pari questa settimana a 109,1 per 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione delle terapia intensiva da parte dei pazienti malati di Covid è in diminuzione al 11,8%. In lieve calo anche quello relativo ai ricoveri ordinari. La Calabria, invece, il valore dell’incidenza è paria 84,8 su 100 mila abitanti. Preoccupanti anche i dati relativi alle strutture sanitarie. Il 17,4% dei posti letto in area medica sono occupati da pazienti Covid e il 10,7% delle terapie intensive è occupato. Oltre le soglie consentite, motivo per cui scatterà la zona gialla.
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Tutte le altre zone rimarranno in zona bianca, ma con un occhio di riguardo verso Abruzzo, Molise e Trentino Alto Adige. In particolare nelle Province Autonome di Trento e Bolzano i dati sono in risalita. Quest’ultima ha un’incidenza pari a 90,5%, con un picco di non vaccinati tra i giovanissimi: il 40% di coloro che hanno tra i 16 e i 19 anni non ha ricevuto alcuna dose. Il numero di vaccinati tra i giovani è A livello nazionale invece i dati riguardanti i ricoveri in terapia intensiva sono incoraggianti. Il tasso di occupazione dei reparti di rianimazione è in lieve diminuzione al 6,1%. Anche in area medica si è registrato un lieve calo al 7,2%.
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