Così Barbara Palombelli è diventata un agghiacciante caso mediatico e politico

Le parole di Barbara Palombelli sul femminicidio hanno scatenato le reazioni di molti esponenti pubblici e partiti. E intanto si ripensa ad un vecchio monologo della conduttrice a Sanremo.

Tutti gli occhi sono accesi su Barbara Palombelli. Le parole della conduttrice a Forum in cui ha sottolineato che, talvolta, a scatenare la violenza maschile può essere anche un comportamento esasperante della donna, hanno lasciato di stucco, tanto che molti esponenti pubblici e politici hanno preso le distanze da quanto affermato mentre il popolo del web chiede l’allontanamento della conduttrice dalla televisione. Facciamo un passo indietro: Palombelli stava introducendo il caso del giorno, quello dei coniugi Rosa e Mario. La prima chiedeva la separazione del marito per essere stata negli anni sottoposta a violenze. “Negli ultimi sette giorni ci sono state sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda che dobbiamo farci per forza, soprattutto in questa sede, in tribunale bisogna esaminare tutte le ipotesi”, ha detto Palombelli nel corso di una puntata di Lo Sportello di Forum, su Rete 4. Una frase che ha scatenato polemiche, portando l’hashtag #palombelli in cima ai trend topic di Twitter.

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No, non è lecito chiedersi se una donna abbia meritato di morire per mano di un uomo. La causa dei femminicidi è una sola: l’idea di possesso verso le donne che spinge gli uomini alla violenza. Punto e basta”, ha twittato Laura Boldrini che ha reputato “gravissime le parole di Palombelli, pronunciate per giunta in tv. Ancora una volta, si impone il falso e pericoloso pregiudizio: le donne se la sono cercata. Basta, questa mentalità va sradicata”.

 

 

Le reazioni

Dure anche le parole di Amnesty Italia:

 

“La cosa che più sconcerta è che una giornalista attenta, sensibile e capace come Barbara Palombelli possa cadere vittima degli stereotipi più atroci riguardo al femminicidio”, sono invece le parole della senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti, segretaria della Commissione sul femmincidio. “Come si fa a dire ‘è lecito chiedersi se le donne hanno avuto comportamenti aggressivi o esuberanti o se gli uomini che le hanno uccise fossero fuori di testa’? Ogni giorno in Commissione femminicidio lavoriamo per promuovere una cultura di contrasto a simili stereotipi di genere, sentirli ripetere da una grande firma come Palombelli lascia davvero interdetti. Mi auguro che la giornalista possa presto tornare sulla vicenda per chiarire le sue frasi”, ha riferito.

Denunce anche da parte di Valeria Valente, Presidente della commissione femminicidio che ha riferito: “È gravissimo che una giornalista come Barbara Palombelli, su una rete nazionale come Rete4, abbia affermato come sia lecito chiedersi, di fronte a 7 femminicidi negli ultimi 7 giorni, se le donne non abbiano avuto un comportamento esasperante, aggressivo per meritarsi di essere uccise, aggiungendo che è una domanda che ‘dobbiamo porci per forza. No, Palombelli, è proprio la domanda che non dobbiamo porci e che soprattutto una giornalista non dovrebbe porsi“, ha detto la senatrice Pd ritenendo le parole della Palombelli un’offesa a tutte le donne.

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Parole ingiustificabili 

Eppure, c’è chi la difende. In difesa della giornalista romana si è schierato il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, che ha detto: “Stiamo assistendo a un linciaggio mediatico e social indegno contro Barbara Palombelli. Solo chi è in malafede può ignorare le battaglie della giornalista contro la violenza e in difesa dei diritti delle donne, o addirittura pensare che con le sue parole abbia voluto in qualsiasi modo giustificare comportamenti violenti e cruenti. Figuriamoci”. C’è da dire, però, che uno delle problematiche legate alla violenza di genere è il fatto che molte donne sono bloccate dalla paura, dai figli, dalle relazioni familiari e, quindi, non denunciano. Così, muoiono.

Troppo spesso, infatti, si mette in dubbio la veridicità delle affermazioni di chi denuncia ed anche le Istituzioni che dovrebbero proteggere ed offrire supporto si mostrano inadeguate a rispondere. Troppo spesso, infatti, viene consigliato di lasciar stare con le denunce, di evitare problemi, cause che andranno probabilmente perse. Altre volte, invece, si chiede alla donna cosa abbia fatto per provocare una reazione spropositata. Le cose si complicano quando di mezzo ci sono i figli, oltre che una questione di dipendenza economica che costringe molte donne a restare succubi pur di non perdere casa e mezzi di sostentamento. Non c’è, invece, nessuna colpa nella violenza che risieda nella vittima. E ritorna, in queste ore di caos mediatico, il monologo della Palombelli a Sanremo. Co-conduttrice della quarta serata del Festival, cercava di parlare alle nuove generazioni: “Voi, ragazze, i diritti li avete trovati già fatti, noi li abbiamo dovuti costruire. Ora sta a voi difenderli, ma con il sorriso determinato che avete. Dobbiamo ribellarci sempre, tanto non andremo mai bene: ci umilieranno, non saremo mai perfette, non andremo mai bene ai mariti, ai padri, ai fratelli. Non ci dobbiamo arrendere anche se il prezzo è molto alto”. 

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