A Dio è piaciuto poter ricevere disinteressatamente da noi, come lui disinteressatamente ama. Questa è la nostra libertà: scegliere di amare.
Dona pace, o Signore, a quanti in te confidano;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta la preghiera dei tuoi servi e del tuo popolo, Israele. (Cf. Sir 36,18)
Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo
1Tm 6,2c-12
Figlio mio, questo devi insegnare e raccomandare. Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina conforme alla vera religiosità, è accecato dall’orgoglio, non comprende nulla ed è un maniaco di questioni oziose e discussioni inutili. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno.
Certo, la religione è un grande guadagno, purché sappiamo accontentarci! Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell’inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti.
Ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Parola di Dio.
R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Perché dovrò temere nei giorni del male,
quando mi circonda la malizia
di quelli che mi fanno inciampare?
Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza. R.
Certo, l’uomo non può riscattare se stesso
né pagare a Dio il proprio prezzo.
Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita:
non sarà mai sufficiente
per vivere senza fine
e non vedere la fossa. R.
Non temere se un uomo arricchisce,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore, infatti, con sé non porta nulla
né scende con lui la sua gloria. R.
Anche se da vivo benediceva se stesso:
«Si congratuleranno, perché ti è andata bene»,
andrà con la generazione dei suoi padri,
che non vedranno mai più la luce. R.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8,1-3
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Parola del Signore.
In questo Vangelo ci sono due elementi molto significativi, che fanno pensare: uno è che tanto spesso c’è bisogno di liberazione e di guarigione. Alcune delle donne che con la loro carità sostentavano i Dodici, i quali avevano lasciato ogni impiego per seguire Gesù, erano state guarite da Gesù e liberate dai demoni, come nel caso di Maria Maddalena.
Quante volte anche noi ci sentiamo in gabbia, quante volte abbiamo avuto bisogno di guarigione interiore, oltre che di quella fisica? Questo passo che evidenzia la necessità dell’azione di Gesù nella nostra vita, ci fa capire che tanto spesso siamo bisognosi e che, rivolgendoci con fede a lui, Gesù può operare indisturbato.
Oggi invece sempre meno si confida nell’opera di Dio, che pure agisce in vari modi, diretti o indiretti, nella nostra vita. Quando c’è qualche problema, invece, subentra senso di impotenza, angoscia. E Dio dov’è in quei momenti? Abbiamo davvero il coraggio di chiedergli con fede che con la sua Provvidenza ci assista? Dio può tutto e nulla accade senza che lui lo permetta, perché è in perfetto controllo di tutta la nostra esistenza.
Il commento al Vangelo di ieri:
C’è solo un fattore che può cambiare le carte in tavola, perfino agli occhi di Dio: la nostra fiducia o sfiducia in lui. Recita il salmista nel Samo di oggi: “Perché dovrò temere nei giorni del male […] ?”. In ogni circostanza non dobbiamo temere, anche nelle più difficili: se Dio ci accompagna con la sua grazia ci sentiremo sempre aiutati, sorretti, nella pace, a volte potremo vedere piccoli “miracoli”, che sgominano il senso di materialismo che spesso ci attanaglia, perché ci lascia “orfani” nel momento del bisogno.
L’altro elemento chiave del Vangelo di oggi è la carità delle pie donne che seguono Gesù e i Dodici. Alcune di loro, mogli facoltose, non disdegnano di mettere a disposizione i beni della loro casa per sostentare Gesù e gli Apostoli. Gesù si è reso sempre bisognoso, sin dalle fasce infantili: a Dio è piaciuto poter ricevere disinteressatamente da noi, proprio come lui disinteressatamente ama.
Questa è la nostra libertà: scegliere di amare, scegliere di metterci a disposizione, senza timore di nulla. Consegnarsi totalmente nelle mani di Dio, infatti, vuol dire essere liberi, e guarire da quei demoni che sono le nostre angosce, le nostre tristezze. Demoni che si infiltrano proprio quando siamo più deboli, nel peccato. Gesù è dunque quella luce fulgida che li sgomina e davanti alla quale le tenebre non possono resistere.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…