Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto lunedì a Mosca per la prima volta dal 2015 il leader siriano Bashar al-Assad e ha criticato le forze straniere che si trovano in Siria
Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto il leader siriano Bashar al-Assad a Mosca. Secondo quanto riportato dai media statali a Damasco martedì 14 agosto, l’incontro è servito a discutere e organizzare la cooperazione tra i loro eserciti e a progettare il proseguo delle operazioni per ottenere il controllo delle aree controllate dai ribelli in Siria. Nelle ultime settimane gli attivisti dell’opposizione siriana hanno affermato che gli aerei da guerra russi hanno effettuato attacchi nella provincia nord-occidentale di Idlib, l’ultima grande roccaforte dei ribelli nel paese. La regione ospita circa 4 milioni di persone, molte delle quali sfollate interne a causa del conflitto. La scorsa settimana è entrato in vigore un accordo di cessate il fuoco negoziato dalla Russia per porre fine all’assedio del governo e agli intensi combattimenti nella città meridionale di Daraa. L’accordo ha portato le aree detenute dai ribelli nella città, sotto il controllo del governo per la prima volta dal 2013. “Abbiamo intenzione come governo e istituzioni di muoverci in parallelo tra la liberazione del territorio e il processo politico“, ha affermato Assad.
Putin ha poi criticato le forze straniere che si trovano in Siria senza un mandato delle Nazioni Unite in quello che è parso un rimprovero agli Stati Uniti e alla Turchia. “Ritengo che il problema principale sia il fatto che alcune forze armate straniere, senza l’autorizzazione delle Nazioni Unite siano ancora presenti in aree divise del Paese, cosa che va evidentemente contro il diritto internazionale e impedisce a voi di procedere con sforzi per il consolidamento del Paese e per la sua ripresa“, ha detto Putin in dichiarazioni riportate dalla Tass, un’agenzia russa.
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Il conflitto siriano è iniziato nel marzo 2011 con proteste antigovernative e si è poi trasformato in una guerra civile che ha ucciso mezzo milione di persone e sfollato metà della popolazione prebellica del paese, (23 milioni) di cui 5 milioni sono rifugiati al di fuori del paese. La Russia si è unita al conflitto siriano decennale nel settembre 2015, ribaltando l’equilibrio di potere a favore di Assad, le cui forze ora controllano gran parte del paese. Centinaia di truppe russe sono schierate in tutta la Siria e hanno anche una base aerea militare lungo la costa mediterranea della Siria. “Sono felice di incontrarvi a Mosca, sei anni dopo le nostre operazioni congiunte per combattere il terrorismo“, ha affermato il Presidente Siriano. Tuttavia, parti significative della Siria rimangono fuori dal controllo statale, con le forze turche dispiegate in gran parte del nord e nord-ovest, le forze statunitensi nell’est e i territori contralli dai curdi a est.
Putin si è anche congratulato con Assad per aver ottenuto il quarto mandato alle elezioni presidenziali a maggio. “I terroristi hanno subito danni molto gravi e il governo siriano, guidato da te, controlla il 90% dei territori”, ha detto Putin, secondo una dichiarazione del Cremlino.
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Assad ha poi ringraziato il leader russo per gli aiuti umanitari in Siria e per i suoi sforzi per fermare la “diffusione del terrorismo”. Ha lodato quello che ha chiamato il successo degli eserciti russo e siriano nella “liberazione dei territori occupati” della Siria. Il leader siriano ha parlato anche di sanzioni “antiumane” e “illegittime” imposte da alcune nazioni alla Siria. L’anno scorso gli Stati Uniti hanno infatti inasprito le sanzioni contro la Siria, affermando che miravano a costringere Assad a fermare la guerra e ad accettare una soluzione politica.