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Cronaca

Rientro a scuola: green pass, distanziamenti e mascherine

Rientro a scuola oggi per quasi 4 milioni di ragazzi su 7.4 milioni di studenti in Italia. Green Pass, mascherine, test salivari, finestre aperte o impianti di areazione: ecco tutte le diverse regole previste.

Oggi è iniziato l’anno scolastico per nove regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle D’Aosta e provincia autonoma di Trento. Gli ultimi a iniziare l’anno scolastico saranno gli studenti di Calabria e Puglia, lunedì 20 settembre. Le regole riportate nell’articolo sono valide, salvo proroghe future o ulteriori modifiche, fino al 31 dicembre 2021, data di scadenza dello stato di emergenza.

Le parole del ministro dell’istruzione

Rientro a scuola: le parole del ministro Bianchi – meteoweek.com

“Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima. Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti voi, alle studentesse e agli studenti, ai genitori, al personale scolastico e amministrativo, centrale e territoriale, così come alle tante persone che contribuiscono ogni giorno alla vita delle nostre scuole. A voi tutti, i miei più vivi auguri per un sereno anno di lavoro e crescita, insieme”. Lo scrive il Ministro Patrizio Bianchi nella lettera che ha inviato alla comunità scolastica.

Quella di oggi “è una scuola che deve ripensarsi ed essere più consapevole di sé stessa” e che deve “farci sentire un Paese”, aggiunge Bianchi. Poi, il ministro si sofferma sul tema della Dad: “La didattica a distanza conto di averla lasciata alle spalle”. Allo stesso tempo Bianchi sottolinea, però, che occorre adesso concentrarsi sull’aumento del “digitale in classe. Bisogna imparare a usare questi strumenti con capacità critica”. “Nel caso in cui vi fosse un rischio, diversamente dagli anni passati – l’abbiamo già scritto nel decreto del 6 agosto -, si farà attenzione a quel gruppo, a quella classe, a quella scuola, non sarà più possibile mettere in Dad tutta una regione. Se vi fossero dei rischi si interviene in maniera mirata”.

Inoltre ha ricordato: “Il 93% del personale scolastico è vaccinato”. I non vaccinati, invece, sono circa 103mila, poco meno del 7 per cento del totale. In media ad ogni scuola devono ancora essere vaccinate solo due persone fra insegnanti e dipendenti. Sulla mascherina in classe: “Non ho abbandonato l’idea di far togliere le mascherine laddove in classe siano tutti vaccinati: è la nostra direzione di marcia, è una indicazione chiara del decreto del 6 agosto. Stiamo lavorando da aprile ad una scuola nuova, più inclusiva affettuosa e stiamo lavorando anche su questo aspetto mascherine”.

Per il rientro a scuola serve il green pass?

Green pass e multe: come evitarle? Quali sanzioni si rischiano? – meteoweek.com

Dall’11 settembre è in vigore l’obbligo di Green Pass per tutto il personale scolastico. L’obbligo è valido anche per chiunque entri negli istituti, genitori e accompagnatori, dipendenti di ditte esterne come addetti alle pulizie o alle mense. Chi viola la norma rischia una multa fino a 1.000 euro, un spiacevole rientro a scuola. Il Dirigente scolastico, o più presumibilmente il personale delegato, sarà dunque tenuto a verificare a campione il rispetto della norma, mediante l’utilizzo dell’app VERIFICAC19. Esclusi dall’applicazione della norma sono “bambini, alunni, studenti” e chi frequenta “i sistemi regionali di formazione”, a eccezione di “coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori”.

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Quella di oggi si prospetta come una giornata difficile per un milione e 330 mila bambini dai 3 e i 5 anni della scuola dell’infanzia. In questa fascia di età, infatti, è normale la presenza dei genitori all’inizio dell’attività scolastica per favorire l’inserimento e l’impatto con il nuovo ambiente. Ad una media di mezzo minuto per persona, in una scuola con 100 bambini, il tempo di attesa potrebbe arrivare a 50 minuti. Per una scuola con 200 bambini potrebbero occorrere fino a 100 minuti con un solo addetto al controllo oppure la metà con due addetti. I calcoli li fa la rivista specializzata ‘Tuttoscuola’ che evidenzia poi le difficoltà che si creeranno. In particolare le preoccupazioni sono per i bambini disabili e per tutti quelli i cui genitori sono sprovvisti del certificato verde.

Altre regole fondamentali

Regole trasporti pubblici, rientro a scuola – meteoweek.com

Le regole per il rientro a scuola partono già dal tragitto per recarsi agli istituti. Chi prende i mezzi pubblici deve ricordare che la capienza massima è all’80% quindi si rischia di perdere la corsa. Su autobus e metropolitane non è obbligatorio esibire il green pass prima di salire, ma bisogna indossare la mascherina e rispettare il distanziamento.

L’ingresso nelle classi delle scuole superiori è scaglionato mentre per le altre classi si decide a livello locale. Non potranno accedere alle scuole studenti e insegnanti con sintomatologie respiratorie o una temperatura corporea superiore ai 37,5°C. Niente green pass per gli studenti ma è sempre obbligatorio indossare la mascherina (a eccezione dei bambini di età inferiore ai sei anni, degli studenti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, e di chi è impegnato in attività sportive). Il distanziamento deve essere di 1 metro secondo il protocollo. Quando le condizioni meteorologiche non consentono di tenere le finestre sempre aperte, bisogna comunque ricordare di aprirle per almeno 5/10 minuti ogni ora. Fanno eccezione gli istituti che hanno adeguato i sistemi di areazione. La porta della classe deve rimanere aperta.

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Quando è possibile, la ricreazione va fatta all’aperto. Se gli spazi non sono abbastanza grandi, bisogna prevedere due turni di 15 minuti ciascuno. Si può abbassare la mascherina soltanto per mangiare. Durante le ore dedicate all’educazione fisica si deve preferire l’attività all’aperto con il distanziamento di 1 metro. In palestra il distanziamento è di due metri e viene raccomandato di privilegiare lo sport individuale. Negli spogliatoi si deve prevedere una turnazione per l’utilizzo degli spazi comuni.

Controlli, focolai e quarantene

Per il rientro a scuola verranno effettuati test salivari a campione. Il piano prevede di monitorare almeno 55mila alunni di scuole pilota ogni 15 giorni. Un campione, dunque, di circa 110mila studenti al mese, rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento. A essere coinvolti, su base volontaria, studenti delle classi primarie e secondarie di primo grado, ossia di elementari e medie.

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Anche quest’anno sarà prevista la quarantena per chi è stato in contatto con un positivo al coronavirus. Sarà l’ASL a decidere se isolare l’intera classe oppure i soli compagni di banco del bambino o della bambina positiva. I giorni di quarantena saranno sette per le persone vaccinate, dieci per le non vaccinate. Il 75% degli studenti nella fascia 16-19, infatti, ha ricevuto almeno una dose. Per i ragazzi di età compresa tra i 12 e 15 anni, invece, la percentuale scende del 52,5%. Per tornare in classe bisognerà comunque sottoporsi ad un tampone, anche antigenico, che deve risultare negativo.

Rientro a scuola: le prime polemiche nelle manifestazioni studentesche

Rientro a scuola – protesta davanti al Ministero dell’Istruzione – meteoweek.com

Davanti al Ministero dell’Istruzione e a più di cinquanta scuole nelle maggiori città, i giovani aderenti alla Rete degli studenti medi si mobiliteranno. Protestano “per denunciare – spiegano – l’assenza di certezze sul rientro scolastico, il mancato coinvolgimento nelle decisioni prese e l’inesistenza di qualsiasi piano di investimento per il futuro delle nuove generazioni, a partire dal PNRR”.

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Il rientro scolastico, dicono “sembra essere un susseguirsi di slogan più che di misure ad hoc per garantire il diritto allo studio a tutti. Dopo due anni di assenza di scuola siamo felici che il Ministero si impegni per il ritorno in presenza, ma non basta dichiararlo. Troppo poco è stato fatto: sulle vaccinazioni non tutte le Regioni hanno attivato i canali preferenziali per i 12-18 anni.”

“Sugli spazi poco è cambiato e c’è troppa confusione sulle misure per la sicurezza dentro le classi. Allo stesso modo, manca qualsiasi ragionamento del governo sul futuro delle nuove generazioni. Il PNRR è stato scritto senza ascoltare i giovani e abbiamo timore per le modalità con le quali questi soldi saranno utilizzati. Sulla crisi ambientale non ci sono risposte da parte del Governo, non c’è più tempo. Siamo una generazione messa all’angolo, una generazione che ha contato zero nell’ultimo anno e mezzo per volontà politiche. Vogliamo dire la nostra e vogliamo costruire delle scuole e una società a nostra misura. Vogliamo che ci siano zero compromessi sul futuro. È il momento di ripartire da zero”.

 

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