L’umiltà ci libera dal giudizio e apre il cuore, gettando fuori ciò che lo ostacola e ci impedisce di vivere nella libertà dell’amore.
Liturgia di oggi Venerdì 10 Settembre 2021
- VENERDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)7
Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)
Prima Lettura
Prima ero un bestemmiatore, ma mi è stata usata misericordia.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo
1Tm 1,1-2.12-14
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dal Sal 15 (16)
R. Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.
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Il Vangelo di oggi Venerdì 10 Settembre 2021
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.
Nella libertà dell’amore | Il commento al Vangelo di oggi Venerdì 10 Settembre 2021
Quando scegliamo un modello a cui voler somigliare, un “maestro”, un ideale, nella nostra vita, dobbiamo stare attenti a chi egli sia. Infatti, “ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro”. E ancora: “Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno forse entrambi in un fosso?” Così anche noi dobbiamo stare attenti a chi ci associamo, agli ideali che abbracciamo, perché dobbiamo capire dove ci portano. L’ipocrisia è proprio non far capire questo: dove si vuole arrivare, qual è lo scopo delle proprie azioni, ma tenendole nascoste perché non si hanno fini limpidi.
Il commento al Vangelo di ieri
In tutto questo, tuttavia, c’è da capire una semplice verità: che noi non siamo nessuno per giudicare. Da cosa si riconosce un ipocrita? Da quanto giudica gli altri. Il giudizio infatti avviene nel segreto del cuore, magari davanti alla persona che giudichiamo siamo sorridenti e gentili, nascondendo le nostre vere e malevole intenzioni. Questa chiusura del cuore porta a non avere un metro di giudizio giusto, ad avere un trave nel nostro occhio, che è il nostro stesso atteggiamento giudicante.
Come potremo a questo punto dire a qualcuno come deve comportarsi se noi siamo pieni di rabbia e giudichiamo? La chiave per liberarci da questo meccanismo è di certo l’umiltà, quella che ci aiuta ad aprire il cuore, gettando fuori ciò che, come per il corso di un fiume, lo ostacola e ci impedisce di vivere nella libertà dell’amore.