Si tratta perlopiù di operatori dell’Assl di Cagliari. A difenderli un avvocato che ha presentato ricorsi simili in altre regioni d’Italia
C’è un caso giudiziario tra gli operatori socio-sanitari che corre tra le corsie e le aule di tribunale. E’ quello di 173 tra medici, infermieri e oss che hanno deciso di non vaccinarsi nonostante l’obbligatorietà per la loro categoria, ma anche anche voluto fare ricorso presso il Tar di Cagliari, presentando inoltre richiesta di un risarcimento. La loro protesta è iniziata il mese scorso e vedrà presto una soluzione quando il 14 settembre il tribunale sarà chiamato a pronunciarsi.
I 173 sono perlopiù dipendenti presso l’Assl di Cagliari e hanno deciso di avanzare la loro richiesta quando le aziende per cui lavorano hanno intimato loro di procedere con la vaccinazione, pena il ridimensionamento o il licenziamento dalla loro mansione. Da parte loro gli operatori hanno chiesto il risarcimento per il “danno biologico ed esistenziale” che potrebbero subire o hanno subito a causa delle pressioni.
Non è il primo caso che avviene in Italia. Altri operatori in Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia si sono opposti presentando atti simili a quello dei colleghi della Sardegna. Oltre all’opposizione all’obbligo vaccinale, hanno in comune lo stesso avvocato: si tratta di Daniele Granara del foro di Genova che aveva così commentato i primi ricorsi ai giornalisti: “Questa non è una causa: è un ricorso davanti al Tar ma è soprattutto una battaglia di civiltà in nome della libertà individuale, della sensibilità di ciascuno e della libertà di cura“.
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Secondo l’avvocato, il vaccino “non è efficace né sicuro e non è stato sperimentato. E ricordo che la norma che consente l’applicazione del trattamento sanitario obbligatorio richiede due caratteristiche specifiche: efficacia e sicurezza“. Dichiarazioni per cui Granara rischia una diffida da parte del giudice.
A opporsi al ricorso, ci sono Emiliano Deiana in qualità di presidente dell’Anci Sardegna e Graziano Milia, sindaco di Quartu Sant’Elena. “Io devo tutelare la mia comunità” ha detto Milia che chiede al Tar di pronunciarsi in tempi rapidi per evitare una “situazione d’incertezza in una materia così drammatica” e richiesto l’appoggio dei parlamentari sardi a favore dell’obbligo vaccinale.
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“Intere parti del ricorso sono costituite da notizie tratte da articoli di giornale, se non da dati non verificati circolanti liberamente sul web” afferma l’avvocato Carlo Augusto Melis Costa a cui Milia ha affidato la causa contro i 173 ricorrenti. “Ogni farmaco ha reazioni allergiche, persino l’acqua somministrata come placebo, ogni farmaco può portare reazioni indesiderate; basta leggere qualsiasi bugiardino”. Secondo l’avvocato si tratta di una “pretestuosa e di natura eminentemente politica e mutuata dalla politica stessa la parte del ricorso in cui si contesta la mancata previsione dell’indennizzo“.
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