In Texas approvata una legge che limita l’aborto. Interviene il ministro della giustizia. Si va verso lo scontro
Negli Stati Uniti d’America si prepara uno scontro sulla legge dell’aborto. In Texas, infatti, sono tornati indietro di decenni ed hanno approvato una legge che limita fortemente l’aborto. Intanto, c’è stata subito la reazione politica. il ministro della Giustizia Merrick Garland ha assicurato che faranno il possibile per garantire alle donne il diritto all’aborto. Le autorità , fa sapere il ministro, difenderanno le cliniche che applicheranno l’aborto contro il rischio che possano subire degli attacchi da chi è contrario all’aborto.
Usa, legge contro l’aborto: le reazioni
Garland ha poi riferito che il dipartimento di Giustizia sta studiando in modo “urgente” tutte le opzioni possibili per impugnare la nuova legge del Texas. La legge limita la possibilità di abortire entro le prime sei settimane della gravidanza. Lo scopo, annuncia il ministro è proteggere i diritti costituzionali delle donne, compreso l’accesso all’aborto.
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Nei giorni scorsi anche il presidente americano Biden si era espresso negativamente nei confronti della legge del Texas. Il presidente aveva dichiarato apertamente incostituzionale la legge: “Questa legge estrema del Texas viola apertamente il diritto costituzionale stabilito dalla sentenza della corte suprema”. “Il provvedimento – ricorda la Casa Bianca in una nota “riduce significativamente l’accesso delle donne alle cure sanitarie di cui hanno bisogno, particolarmente per le comunità di colore e gli individui con basso reddito.
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E, oltraggiosamente, impone ai privati cittadini di denunciare chiunque credano abbia aiutato un’altra persona a praticare l’aborto, il che potrebbe includere persino un famigliare, operatori sanitari, staff negli uffici delle cliniche, o estranei con nessun legame con le parti in causa”.