Milano, la Guardia di Finanza ha sequestrato 14 chili di marijuana venduta in attività commerciali e distributori automatici. Il prodotto conteneva una quantità di principio attivo superiore ai limiti previsti dalla normativa. Due le denunce.
Nelle scorse ore sono stati eseguiti diversi blitz da parte della Guardia di Finanza di Milano, con operazioni di controllo e perquisizione svolte in 27 esercizi commerciali autorizzati alla vendita di cannabis light. Da quanto è emerso, dalle operazioni sarebbero emerse alcune irregolarità, tanto che è stato infine sequestrato un quantitativo pari a 14 kg di marijuana. Il prodotto, che veniva venduto sia al banco (durante gli orari di apertura) sia attraverso l’utilizzo di distributori automatici, conteneva una quantità di principio attivo superiore ai limiti previsti dalla normativa (che sono dello 0,5%).
I 27 esercizi commerciali posti sotto perquisizione hanno tutti l’autorizzazione alla vendita di vari tipi di infiorescenze di cannabis light, un tipo di marijuana che, date le quantità ridotte di principio attivo, può essere ammessa in commercio. L’indagine, tuttavia, nasce da una serie di irregolarità riscontrate dalle fiamme gialle di Melegnano – Comune alle porte di Milano. Nel corso delle operazioni di verifica e controllo, infatti, è stato accertato che alcuni grossisti di cannabis light mettevano in realtà in commercio prodotti che, invece, offrivano agli acquirenti un contenuto di sostanza stupefacente superiore al limite consentito dalla legge.
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Secondo quanto si apprende da Il Giorno di Milano, sarebbero due i rappresentanti legali delle attività (operanti nell’hinterland milanese) ad essere stati denunciati. I prodotti venivano impacchettati in quantità che andavano da 1 a 3 grammi, con appositi involucri dai colori sgargianti e dai nomi accattivanti – “Amnesia Dream”, “Gelato”, “Caramel Fruit” e “Cookie Hash”. Tali confezioni, poi, venivano vendute al dettaglio nei negozi finiti sotto perquisizione. Le fiamme gialle, attraverso un esame della documentazione amministrativo-contabile acquisita nella fase iniziale dell’inchiesta, sono riuscite a ricostruire la filiera di vendita e ad individuare i partner economici della società fornitrice della cannabis.
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Durante le prime fasi di controllo, i finanzieri hanno dunque sequestrato 9,3 chili di marijuana, pronti per essere immessi sul mercato. In seguito, alla luce di quanto emerso dalle perquisizione delle attività commerciali (che potrebbero aver distribuito i prodotti stupefacenti irregolari anche in via del tutto inconsapevole) sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro ulteriori 4,8 chili di marijuana, sempre della stessa tipologia di quella precedentemente sequestrata alla filiera.
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