Le+anime+del+Pd+tornano+ad+agitarsi.+Per+Letta+inizia+il+conto+alla+rovescia%3F
meteoweekcom
/2021/09/07/anime-pd-tornano-ad-agitarsi-per-letta-conto-alla-rovescia-cpe/amp/
Politica

Le anime del Pd tornano ad agitarsi. Per Letta inizia il conto alla rovescia?

A settembre iniziato si torna a sciogliere i nodi rimasti irrisolti prima della pausa estiva, anche all’interno dei partiti. E non potevano mancare fibrillazioni autunnali anche e soprattutto all’interno del Pd. L’assemblea nazionale del partito, tenutasi venerdì sera da remoto, ha approvato uno statuto che stabilisce: il prossimo Congresso andrà indetto sei mesi prima della scadenza del mandato del segretario in carica. Una questione che solleva alcuni dubbi e sospetti. 

MeteoWeek.com (Photo by Giorgio Cosulich/Getty Images)

L’autunno è alle porte, l’agenda politica si riempie, i dossier rimasti irrisolti tornano a riempire i tavoli delle Commissioni e delle Aule, i leader dei partiti politici cercano di intraprendere con maggiore vigore una linea politica definita in un contesto tanto amorfo, qualche pensiero va alla vittoria alle prossime amministrative. Questo accade ovunque, tranne che nel Pd, dove la fibrillazione si traduce – come di norma – nella tessitura di nuove strategie più partitiche che politiche. O forse nel terrore di queste strategie, anche laddove nulla sta accadendo. D’altronde, è questo il problema di farsi una nomea ben precisa: rimane incollata sia quando viene confermata sia quando viene smentita, con il rischio che si realizzino sospetti anche quando, in partenza, non erano presi in considerazione.

Ma partiamo dal principio: venerdì sono state votate dall’assemblea nazionale del partito alcune indicazioni pervenute dalla Commissione di garanzia degli statuti. Si tratta di pratiche già in uso nella dirigenza del Pd ma che attendevano una formalizzazione più precisa. In particolare è stato specificato il numero massimo e minimo dei componenti della segreteria nazionale e sono stati individuati con maggiore esattezza i termini per indire il Congresso. Su quest’ultimo punto si sono concentrati i sospetti, fondati o meno. La specificazione approvata riguarda l’articolo 8 comma 2 dello Statuto, che afferma: “Il presidente dell’assemblea nazionale indice l’elezione dell’assemblea e del segretario nazionale sei mesi prima della scadenza del mandato del segretario in carica”.

Leggi anche: Green pass, centrodestra spaccato: Mara Carfagna prende le distanze

Pd, sospetti e rassicurazioni su Letta

MeteoWeek.com (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Questo vuol dire che il nuovo Congresso – utile anche per l’elezione del nuovo segretario nazionale – va indetto sei mesi prima della decadenza del mandato dell’attuale segretario Pd Enrico Letta (17 marzo 2023). Una scadenza che, presa in questo modo, lascerebbe presagire che il nuovo segretario Pd sarà eletto prima delle politiche, cioè nell’autunno 2022. A sua volta, un’anticipazione di questo tipo comporterebbe un’altra novità: se così fosse non sarebbe Enrico Letta a decidere le candidature per il 2023. E se pensiamo un attimo a chi potrebbe piacere una soluzione di questo tipo, non dovrebbe essere difficile individuare gli amici-nemici dai tempi della campanella, compattati in un filone renziano, altrimenti detto Base Riformista.

Poi, però, ci sono le interpretazioni dello statuto, che sembrerebbero scansare sospetti di questo tipo, come ribadito da fonti dem dell’Agi, che spiegano: “Indire il Congresso non significa che questo viene celebrato sei mesi prima”. Insomma, teoricamente il segretario dovrebbe indire il Congresso sei mesi prima della scadenza del mandato ma potrebbe decidere di tenere effettivamente il Congresso a pochi giorni dalla scadenza. Per questo dalla direzione Pd fanno sapere: il Congresso avrà luogo dopo le politiche.

Leggi anche: Vaccini, Speranza: “Valutiamo obbligo in base ai numeri”

Eppure nel Pd c’è fibrillazione: parte l’assalto a Letta?

Tuttavia, stando a quanto riportato da diverse fonti, gli animi agitati del Pd si sarebbero rimessi in moto, e un senior di lunga data come Goffredo Bettini avrebbe iniziato a subodorare la macchinazione. E’ in quest’ottica, secondo il Foglio, che va letta l’idea ventilata da Bettini: andare a elezioni anticipate. Se ciò accadesse, Letta potrebbe definire le liste, visto che con uno scioglimento anticipato della legislatura verrebbero a mancare i tempi tecnici per tenere il Congresso. A quel punto, per Base Riformista sarebbe veramente la fine. Intanto, da Base Riformista scansano le voci come infondate, allontanano il sospetto di volere un Congresso prima delle politiche e allontanano le dicerie che parlano di un ex renziano come Stefano Bonaccini pronto a sfidare la segreteria Letta.

Il coordinatore della corrente Alessandro Alfieri avrebbe infatti ribadito: “Ma quale congresso?! È perfino banale doverlo ripetere. Ogni cosa ha il suo tempo. E noi ora tutti concentrati a sostenere i candidati del Pd alle elezioni comunali e a fare il meglio possibile per sostenere il governo“. Eppure, la nomea del Pd è ormai conclamata: le battaglie intestine vengono combattute come battaglie esterne, e quelle esterne vengono ammorbidite con una certa predisposizione al compromesso politico. Questo porta a fibrillazioni a catena tra le correnti, un magma indefinito di mosse e contromosse che a volte si esprime – in superficie – con il volto dell’assurdità.

Leggi anche: Vaccino Covid, Mattarella: “Un dovere morale e civico, chi non vuole limita libertà altrui”

Le strane idee di Bettini

MeteoWeek.com (Photo by Elisabetta Villa/Getty Images)

E se l’idea di Bettini fosse realmente quella intravista dal Foglio, ovvero far spostare Draghi al Quirinale per anticipare le elezioni e per blindare Letta, saremmo di nuovo di fronte all’assurdità (cioè far cadere un governo per risolvere battaglie intestine che poco hanno a che vedere con reali crisi politiche). Difficile dire se sia veramente questa l’intenzione di Bettini, fatto sta che hanno fatto molto discutere le parole da lui pronunciate in occasione della Festa del Fatto: “È sbagliato dire, anche da parte nostra, che quello di Draghi è il nostro governo perché è un governo del presidente, uno governo di garanzia repubblicana, che non è di nessun partito”. E ancora: “Andando avanti nella legislatura rischiamo di logorare Draghi, che è una risorsa repubblicana, che io vorrei conservare anche rispetto al Quirinale”.

Un modo gentile per liberarsi di qualcuno agitando lo spettro di una promozione. Una tattica nota, che subito suscita le reazioni – nessuna sorpresa – di Base Riformista. Reazioni scontate, sia perché il filone renziano o ex-renziano è da sempre a favore di una figura come Draghi all’esecutivo, sia perché diventerebbe più solida la paura di vedere le future liste in mano a Letta. Ci va giù duramente, infatti, Andrea Marcucci: “Le battute di Bettini sono dannose e sminuiscono il lavoro dei gruppi, dei ministri e dello stesso Letta”. 

Leggi anche: Obbligo vaccinale, l’ipotesi è sul tavolo: chi è a favore e chi è contro?

Letta difende Draghi fino al 2023

Eppure, a scompaginare le carte ci sarebbe un’ultima variabile, che porta la scissione dei componenti del Pd a livelli subatomici: Bettini vuole Draghi al Colle e Letta blindato, ma Letta non ne vuole sapere di abbandonare il premier Draghi prima della fine della legislatura. Da Cernobbio l’attuale segretario del Pd (e chi sa per quanto) è irremovibile: “Il governo deve durare fino al 2023“. Poi, a proposito delle parole di Bettini: “Esprime pareri da voce indipendente qual è, e comunque alimenta un confronto pubblico che una forza sana non può temere. Di Quirinale, però, si deve parlare dopo Natale, prima si fa solo il gioco di Salvini e Meloni”. Insomma, Bettini potrà anche pensarla così ma parla a titolo personale, non in quanto membro del Pd, sembra dire Enrico Letta. Intanto le anime del Pd si agitano e sperano di gestire Colle e Palazzo Chigi per gestire anche i dissidi interni, o almeno per evitare l’implosione totale. Insomma, la tattica è sempre quella di tentare di governare l’esterno per agire sull’interno. Abbiamo visto come sta andando con la presunta alleanza Pd-M5s.

Published by

Recent Posts

  • News

Luce e gas, la classifica di Altroconsumo: quali aziende garantiscono il miglior servizio

Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…

  • Spettacolo

Il Paradiso delle Signore anticipazioni, crisi tra Adelaide e Marcello: la scelta della Contessa

Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…

  • News

Pulizia del viso, non commettere questo errore: solo così detergi bene il viso

Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…

  • Spettacolo

Temptation Island anticipazioni 15 ottobre, finale inaspettato: chi si lascia e chi rimane insieme

Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…

  • Spettacolo

Uomini e donne anticipazioni, Alessio vicino alla scelta: “Non ci sono dubbi”

Cosa accadrà nella puntata di oggi, martedì 15 ottobre, di Uomini e Donne: novità per…

  • Spettacolo

La Rosa della Vendetta gran finale di stagione: quando va in onda e cosa vedremo

Quando andrà in onda e cosa vedremo nel corso dell'appuntamento finale della serie Mediaset La…