Nel suo cammino sulla terra Gesù non ha mai smesso di prendersi cura di chi gli era vicino, di guarire, edificare, esserci… quindi, amare.
Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118, 137.124)
Con Cristo Dio ha dato vita anche a voi, perdonandoci tutte le colpe.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 2,6-15
Fratelli, come avete accolto Cristo Gesù, il Signore, in lui camminate, radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, sovrabbondando nel rendimento di grazie. Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo.
È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza. In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo.
Parola di Dio.
R. Buono è il Signore verso tutti.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Passò tutta la notte pregando e scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,12-19
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Parola del Signore.
Gesù, prima di iniziare qualsiasi altra azione importante, ogni volta si mette a pregare. Prima di scegliere i suoi apostoli, sta in preghiera con il Padre durante la notte.
Chissà cosa si saranno detti? Gesù in quella notte avrà visto le sorti di tutti loro, e ad ognuno avrà dato un compito di amore a cui sarebbero stati chiamati; perfino all’apostolo traditore, che rifiutò l’amore di Gesù…
Ognuno degli apostoli ebbe una missione, un mandato a cui rispondere: “eccomi!”. “Apostolo” deriva infatti dal greco antico e significa “mando”. In questa parola ci sono un soggetto e un oggetto implicito: “Io, Dio, mando te, Pietro, Giovanni, Giacomo…”.
Il commento al Vangelo di ieri
Gesù scelse questi dodici per evangelizzare la Terra e far conoscere le sue meraviglie. Una chiamata, quella dell’amore di Dio, che è per ognuno di noi. Ad ognuno di noi spetta una missione, cui siamo chiamati però a partire dalle piccole cose, dai piccoli gesti quotidiani.
Chi è che non vive in una situazione spinosa con un familiare, o un amico con cui non è facile trattare? Gesù ci chiama lì all’amore, al perdono. Chi è che non vive, di questi tempi, una situazione difficile? Gesù ci chiama alla fede in Lui, e ad essere strumenti di fiducia per il prossimo. Nel nostro piccolo, nel nostro poco, nei i gesti d’amore: l’esserci, la preghiera, e il prenderci cura di chi ci sta attorno: egli è quel prossimo che siamo chiamati ad amare ogni giorno della nostra vita, nei fatti, come noi stessi.
Gesù con noi ha fatto proprio questo: in tutto il suo cammino sulla terra non ha mai smesso di prendersi cura di chi gli era vicino, premurandosi di guarire, insegnare, correggere amorevolmente, edificare, esserci… quindi, amare.
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