Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, contro Andrea Orlando, ministro del Lavoro, sul tema del reddito di cittadinanza, misura varata nel corso del governo sotto la guida del Movimento 5 Stelle che presto verrà modificata. I due esponenti della politica hanno avuto un botta e risposta a toni duri nel corso del forum Ambrosetti dove ogni anno a Cernobbio converge il gotha dell’imprendoria e dell’industria.
Le polemiche sul reddito di cittadinanza non si placano. Il sussidio, istituito con il Decreto Legge n°4 del 28 gennaio 2019, nel corso del governo Conte I, come politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, andrà modificato. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha pronto un piano affinché ciò avvenga. Alcune forze politiche, tuttavia, vorrebbero che la misura venisse totalmente abolita. Tra queste c’è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. I due hanno avuto un attrito nel corso del forum Ambrosetti dove ogni anno a Cernobbio converge il gotha dell’imprendoria e dell’industria, proprio sul tema in questione, che continua da mesi ad essere caldo.
“Metadone di Stato”. Così Giorgia Meloni ieri aveva definito il reddito di cittadinanza e quest’oggi, in occasione del forum Ambrosetti, è tornata sul tema. “La povertà si combatte creando lavoro, questo il reddito di cittadinanza non lo fa. E’ un grandissimo disincentivo al lavoro, è stato uno strumento diseducativo. E’ una paghetta di Stato voluta dal M5S per una mera questione di consenso. Non è mantenendo le persone nella situazione di difficoltà che si migliora la loro condizione ma è creando attorno a loro le condizioni per uscirne”, ha detto. Da qui la critica all’ex Premier Giuseppe Conte, il quale al contrario aveva sostenuto che fosse una misura utile e definito “sterile” la relativa polemica.
Giorgia Meloni, ad ogni modo, non è l’unica ad essere contro il sussidio istituito dal Movimento 5 Stelle. Anche Matteo Renzi e Matteo Salvini in questi mesi hanno pensato a soluzioni alternative. Il numero uno di Italia Viva, in tal senso, ha proposto un referendum (che sarebbe attuabile, però, soltanto nel 2024) per abrogare i primi tredici articoli della legge in cui è incluso il reddito di cittadinanza, mentre il leader della Lega ha annunciato che firmerà una proposta di legge finanziaria per l’eliminazione del sussidio. “Sono 8 miliardi di euro mal spesi che devono tornare nel settore produttivo per creare lavoro vero e non assistenza”, ha ribadito il rappresentante del Carroccio.
Andrea Orlando non ci sta alle critiche sul reddito di cittadinanza. La replica alle dichiarazioni di Giorgia Meloni al forum Ambrosetti è stata imminente. “Chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà”, ha detto. “Io credo che ci siano delle modifiche da fare, ma credo che sarebbe un passo indietro per il nostro Paese se tornasse ad essere tra i pochi paesi che non ha uno strumento di contrasto alla povertà”.
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Sulla medesima scia di pensiero è anche l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Ovviamente immagino che la Meloni non volesse offendere, non sono così semplicistico e strumentale, ma è un’espressione volgare, forte, mentre bisogna lavorare per l’inclusione”, queste le sue parole
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