Sono 400 i profughi afghani che ancora sono ospitati nell’hub di prima accoglienza e smistamento dell’interporto di Avezzano
La crisi umanitaria in Afghanistan inizia a produrre le prime conseguenze in termini umanitari. E’ iniziata la fuga dei civili dal paese dopo l’arrivo dei talebani. I nuovi padroni del paese si dicono cambiati e annunciano novità anche sulle donne e la loro possibilità di poter lavorare anche in ruoli chiave. Intanto non c’è molta fiducia ma tanto terrore nel paese che ha conosciuto la democrazia e le libertà nel ventennio di presenza militare delle truppe occidentali. Intanto i profughi proseguono i loro viaggi della speranza.
Crisi afghana, 400 profughi da sistemare
In Italia, intanto, fa sapere l’Ansa che sono ‘400 i profughi afghani che ancora sono ospitati nell’hub di prima accoglienza e smistamento dell’interporto di Avezzano in provincia de L’Aquila. La struttura è gestita dalla Croce Rossa e dalla Protezione civile regionale che nei giorni scorsi ha ospitato circa 1.400 persone, tra uomini, donne e bambini’. Sempre secondo l’Ansa, in base a quanto si è appreso da fonti legate a Croce Rossa Italiana, tra domani e dopodomani dovrebbe essere completato lo smistamento e dovrebbe cominciare la operazione di dismissione del campo base’.
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L’agenzia fa sapere che sono presenti nelle strutture alberghiere abruzzesi 217 persone fuggite dall’Afghanistan. Successivamente saranno assegnati ai centri di accoglienza italiani organizzati sul territorio nazionale. La loro presenza negli hotel abruzzesi è transitoria.
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“E’ stata una esperienza emergenziale unica a cui il sistema regionale di protezione civile abruzzese e in particolare il nostro volontariato ha risposto con grande rapidità e la consueta professionalità” – ha dichiarato all’Ansa il direttore dell’agenzia regionale abruzzese di Protezione civile, Mauro Casinghini.