Maria Cristina Cella Mocellin riconosciuta dal Papa «venerabile»: morì per salvare suo figlio

La donna aveva 26 anni quando disse di no a cure invasive contro un sarcoma per continuare la terza gravidanza. Con lei altre due persone proclamate «venerabili»

Maria Cristina Mocellin-Meteoweek.com

La Chiesa ha proclamato «venerabile» Maria Cristina Cella Mocellin, una giovane mamma deceduta a soli 26 anni dopo aver partorito il terzo figlio. La donna, di Cinisello Balsamo (Milano) rifiutò alcune cure contro un sarcoma alla gamba pur di non interrompere la gravidanza e morì un anno e mezzo dopo la nascita del bimbo, il 22 ottobre 1995.

Mocellin era nata il 18 agosto 1969 ed era cresciuta seguendo la fede cattolica, tant’è che al liceo cominciò a seguire un percorso di fede nella comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di don Bosco. A 16 anni incontrò Carlo che sposò nel 1991. A 18 anni circa la ragazza aveva già scoperto del sarcoma alla gamba sinistra e cominciò delle terapie che sembravano aver debellato il male una volta per tutte.

Nel frattempo ebbe due figli e sfortunatamente, mentre aspettava il terzo, il sarcoma tornò ed era maligno. La donna, di concerto col marito, decise di non interrompere la gravidanza e non sottoporsi a cure invasive che avrebbe potuto far del male al piccolo.

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Maria Cristina morì quando il bimbo aveva circa 1 anno e 4 mesi e un mese prima della sua morte gli scrisse una commovente lettera. La storia di Mocellin ricorda le storie di altre due mamme decedute dopo aver rifiutato le cure per salvare la vita ai bambini che aspettavano, ossia Gianna Beretta Molla e Chiara Corbella Petrillo.

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Papa Francesco ha autorizzato la proclamazione di Maria Cristina a «venerabile» per la scelta di coraggio e fede fatta dalla 26enne. Con lei, altre due persone sono riconosciute «venerabili», ossia la laica Enrica Beltrame Quattrocchi, morta il 6 giugno 2012 e il frate francescano Placido Cortese, deceduto a causa delle torture subìte dalla Gestapo.

 

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