Anche nella chiesa vi sono diversi no vax, dal sacerdote che vede il demonio nei vaccini alla suora di Montegalda: ecco i casi più noti
Papa Francesco ha detto più volte che «vaccinarsi costituisce un atto di amore», ma non tutti i cattolici sono d’accordo su questo punto. Anche nella chiesa vi sono religiosi no vax, come il caso della suora del monastero di Montegalda (Vicenza), denunciata in Curia dal fratello medico pensionato, o comunque persone che si mostrano scettiche rispetto alla vaccinazione.
Come sopraccitato, nella Chiesa i preti no vax non sono molti, tant’è che da subito si sono prodigati per esortare i fedeli a fare il vaccino. Lo stesso Papa ha più volte ribadito:«Vaccinarsi con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per se stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli».
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Tuttavia, i casi di religiosi da inizio emergenza a oggi si sono verificati, al punto da dover far intervenire il vescovo della diocesi, come don Pietro Cutuli, prete della diocesi di Mileto-Nicoletta-Tropea, che dietro alla campagna vaccinale ha visto «la promozione di Satana». E ancora, il parroco di Latisana (Udine) don Fabio, che sui social ha scritto:«Quanti spergiuri!», citando il passo del giuramento di Ippocrate in cui i dottori proclamano:«non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio», per poi scrivere in altri post:«Ci hanno mentito sin dall’inizio», «Non avrai altro dio all’infuori del vax! (Col cavolo!)» e infine: «Mi vaccinerò ma sono scettico sulla narrazione ufficiale che è stata data della pandemia».
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Don Paolo Pasolini, sacerdote di Cesena, aveva fatto scaturire una forte polemica per l’omelia in cui disse:«Ci sono donne ingravidate da aziende statali o private per farle abortire, asportare loro il feto vivo e usarne gli organi per la sperimentazione dei vaccini anti-Covid». A Monterosso (La Spezia), padre Rocco Grippo ha affisso volantini all’entrata della chiesa in cui si minimizzavano i rischi del Covid. In questa occasione era intervenuto il vescovo, che aveva ordinato al sacerdote di «non fare esternazioni personali su argomenti di tale importanza e urgenza sociale e sanitaria come il Covid e i vaccini».
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Tra i sacerdoti che avevano criticato il vaccino anti Covid anche un cardinale, Raymond Burke, che ad agosto è finito in terapia intensiva in Wisconsin. Tempo addietro, il sacerdote aveva contestato la possibilità dell’obbligo vaccinale anti Covid, asserendo che questo «avrebbe violato l’integrità dei cittadini».
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