Durante la conferenza stampa Draghi ha parlato di campagna vaccinale, scuola, trasporti, green pass, ripresa economica, crisi afghana. Entro fine settembre si raggiungerà l’obiettivo dell’80% di immunizzati”. E assicura: “Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino”
La conferenza stampa sulla ripresa dell’attività del Governo del presidente del Consiglio ha visto partecipare i ministri Enrico Giovannini (Infrastrutture e Mobilità sostenibili), Patrizio Bianchi (Istruzione) e Roberto Speranza (Salute) e Maria Stella Gelmini (Affari Regionali). Il Premier ha introdotto questioni fondamentali dai vaccini, al rientro a scuola in sicurezza e anche sull’estensione ad altri settori dell’obbligo di green pass.
“C’è un confronto in queste ore e si partirà nel mese di settembre, alla fine, dalle persone che hanno avuto una risposta immunitaria fragile. Anche l’Ema ha dato questa indicazione e il nostro Cts ha espresso una opinione”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa con il presidente del Consiglio. Si arriverà all’obbligo vaccinale, Ema e Aifa permettendo, e alla terza dose? “Sì a entrambe le domande” ha risposto Draghi.
“L’applicazione del green pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta” ha detto Draghi. Sull’estensione della validità del certificato verde, “ne stiamo discutendo con il ministro Speranza, l’orientamento è sì, andrà esteso, per decidere quali passi, quali settori, ci sarà una cabina di regia come per altro è stato chiesto dal senatore Salvini, ma sì l’orientamento è quello”.
Voglio esprimere solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei No Vax, una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa formazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia”, dice il premier riferendosi alle aggressioni avvenute nei giorni scorsi contro medici e giornalisti.
“è offensivo parlare ora di Quirinale”. La maggioranza è eterogenea, ha detto, ma ciò non ha impedito al Parlamento di approvare molte leggi. “Anche il governo ha provenienze politiche diverse — ha aggiunto — ma al proprio interno va molto d’accordo”.
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Come già aveva fatto in passato con Speranza, Draghi si è poi schierato al fianco della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, anche lei oggetto di ripetuti attacchi da parte della Lega. Per la gestione dell’immigrazione ha detto “Secondo me ha lavorato molto bene — ha tagliato corto il presidente del Consiglio —. E sui migranti i numeri di quest’anno non sono spaventosi, ci sono stati anni molto peggiori.”
“Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni, con il presidente Xi la prossima settimana, vedremo che cosa succede all’assemblea Onu, il G20 in ogni caso si farà dopo l’assemblea Onu”. “Non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, riflettendo ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. E’ la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”. “Perché c’è qualcuno che è stato concludente” sull’Afghanistan? “L’Ue indubbiamente è stata abbastanza assente, su certi piani perchè non organizzata. C’è molto da fare” in un periodo in cui si “ripensano tutte le relazioni internazonali internazionale”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.
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“Io non credo all’abbandono e isolazionismo”, aggiunge. “Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni, con il presidente Xi la prossima settimana, vedremo che cosa succede all’assemblea Onu, il G20 in ogni caso si farà dopo l’assemblea Onu”. “Non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, riflettendo ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. E’ la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”.
“Ieri tutte le nostre scuole hanno riaperto. Abbiamo immesso in ruolo quest’anno 59 mila insegnanti e 8700 membri del personale ATA. Abbiamo preso l’impegno di far partire concorsi regolari, ogni anno. Le regole le sapete: mascherina, distanziamento, regole di igiene fondamentale. Nelle classi dove sono tutti vaccinati si può togliere la mascherina e tornare a sorridere insieme”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in conferenza stampa.
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E ancora: “Abbiamo lavorato moltissimo secondo il mandato dato dal presidente, cioè sulle persone, sugli insegnanti, facendo i concorsi, e con neanche una sanatoria. Facendo i concorsi abbiamo messo in ruolo quest’anno 59mila insegnanti, l’anno scorso erano stati 19mila, quindi sono tre volte tanto. Di questi, abbiamo inserito 13.908 insegnanti di sostegno, l’anno scorso erano 1.778. Non solo, abbiamo già attivato anche tutte le procedure che si concluderanno in settimana per le supplenze annuali. Abbiamo avviato i concorsi per l’anno prossimo in modo di concludere in due anni completamente la tematica del tempo indeterminato. E nel decreto di agosto abbiamo messo l’impegno di far partire concorsi regolari ogni anno per poter sostituire il turnover previsto fino al 2030”.
Draghi ha poi spiegato che nelle prossime settimane il governo ha un’agenda molto fitta sulle riforme: “Verranno presentate le riforme della concorrenza, del fisco sotto forma di legge delega”, la riforma della “giustizia penale approderà in Senato tra poco, quella civile nell’altro ramo del Parlamento”. Poi il tema del lavoro: secondo il premier, in vista delle prossime sfide, serve al governo “una visione industriale che permetta di riaddestrare lavoratori”. “Dovremo affrontare il problema fondamentale delle politiche attive del lavoro. È prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi”, ha detto.
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Riguardo all’economia, il premier ha aggiunto: “Come sapete l’economia continua a crescere anche molto più delle aspettative, basta vedere le cifre previste dal Mef a marzo, questo ci dà incoraggiamento e anche il mercato del lavoro va bene”. Ma ha avvertito: “Non credo valga la pena compiacersi troppo di queste cifre” di crescita dell’economia, “sono alte, ma è anche vero che siamo caduti in una maniera che non si vedeva da decenni, in Italia nel 2020: è in parte un grande rimbalzo che sta accadendo in tutti i Paesi. La vera sfida sarà riuscire a mantenere il tasso di crescita considerevolmente più elevato di quanto fosse prima della pandemia, è lì che si vede la capacità dell’economia italiana di diventare strutturalmente più solida. Intanto vediamo buone notizie”.
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