Lui è un medico mentre la sorella è suora “no vax”, da qui nasce lo scontro sul ricorso al vaccino.
A Padova, presso un monastero vicentino, ha origine una disputa familiare che ha portato ad una segnalazione alla curia. Il medico è Si vax mentre la suora, sua sorella, è no vax. Lo scontro coinvolge due province, altre cinque religiose e indurrà la Diocesi a prendere una posizione. Il monastero di cui si parla è l’Hanastasis di Montegalda, tra i colli berici e gli euganei. Il dottore che ha sporto denuncia è il padovano Primo Brugnaro. Per 41 anni è stato medico di famiglia a Tombolo, ora è in pensione e vaccina come volontario all’ospedale militare di Padova.
Venerdì è arrivata una mail alla Diocesi: «Nonostante l’appello al vaccino del Papa, dei vescovi e del presidente Mattarella…avete un covo di No Vax che spinge in tal senso anche con foto ed appelli al limite del ridicolo. È il monastero a Montegalda con la madre superiora che vive di cellulare e di quotidiana e sciocca propaganda No Vax. Il colmo è che è mia sorella. Ora mi rivolgo al vescovo affinché prenda un provvedimento».
Il dottore padovano di 72 anni, ha conservato i messaggi dei gruppi WhatsApp e si sfoga ora con il Gazzettino: «Parliamo di suore tra i 50 e i 70 anni e credo che tutte siano indottrinate come No Vax. Nessuna si è vaccinata e alla messa la domenica non vengono rispettate le disposizioni di legge, come l’obbligo di mascherine».
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Il dottor Brugnaro, lo scorso aprile, ha risposto all’appello della Regione Sicilia per vaccinare da volontario anche in provincia di Agrigento. «Io e mia sorella ci vogliamo un bene enorme, ma da oltre un anno mi infastidisce questa sua posizione. Ha diversi gruppi WhatsApp e come riceve messaggi No Vax subito li ricicla. Altre persone le hanno detto di smettere: se non vuole vaccinarsi, se lo tenga per sé. Penso che la Curia presto prenderà qualche decisione».
La 70enne priora Angela Brugnaro, al monastero di Montegalda da 16 anni, risponde al telefono al primo squillo. «Mio fratello mi aveva detto che se non mi fossi vaccinata lo avrebbe segnalato al vescovo». Poi chiarisce: «Sì, è vero, non sono vaccinata ma a settembre penso che lo farò. Ho voluto aspettare perché in estate non c’è grande pericolo. Ma se questo morbo ricomincia e fa tante vittime… allora vado».
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Ma perché non ha fatto il vaccino in primavera? «Ho voluto aspettare, perché bisogna correre subito? Non sono contraria, ho pensato che attendendo avrei trovato un vaccino più sicuro. D’altronde le case farmaceutiche sono ancora al lavoro». Ma intanto non ha timore di essere contagiata o di contagiare i fedeli a messa? «Abbiamo un coro distaccato. Tutti hanno la mascherina e abbiamo messo 40 sedie distanziate. Rispettiamo le regole, dal vescovo e dal vicario non abbiamo ricevuto comunicazioni».
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