Le famiglie italiane puntano sul Made in Italy. Nell’anno della pandemia di Covid-19, come riporta una ricerca condotta da Coldiretti, gli acquisti di prodotti che riportano in etichetta un legame con il Belpaese sono aumentati del 7,6%. Inoltre, si è dato spazio nelle tavole anche ad una gran quantità di prodotti green, dal biologico al chilometro zero. Un segnale che contadini e piccoli imprenditori rappresentano il valore aggiunto del Paese.
Una analisi condotta da Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, sulla base dei dati dell’Osservatorio Nielsen Immagino e divulgata in occasione del Cibus, sorride al Made in Italy. I prodotti che riportano in etichetta un legame con il Belpaese, infatti, nell’ultimo anno, complice la pandemia di Covid-19, sono apparsi nelle tavole con un incremento pari al 7,6%. Una tendenza che, come viene evidenziato, è ulteriormente rafforzato dal successo delle prelibatezze delle venti regioni in sé, che esprimono ciascuna la propria tradizione produttiva ed espongono fieramente tale provenienza nelle etichette.
Nelle case degli italiani, inoltre, sono sempre più i benvenuti i prodotti sostenibili – denominati anche green – a chilometro zero, ovvero provenienti dal contadino oppure dal piccolo imprenditore del borgo. Il settore del biologico ha toccato i 3,3 miliardi di euro di consumi nel 2020. Un forte segnale del fatto che la popolazione vuole tendere una mano ai propri concittadini in un momento di crisi economica come quello dettato dall’emergenza sanitaria ancora in corso.
Latte, salumi, formaggi, salse, prodotti confezionati, uova, pasta, vino, olio, farine, frutta e verdura Made in Italy. Le scelte della popolazione riguardano ogni tipologia di alimento e non solo. I riferimenti al Belpaese, d’altra parte, possono essere resi manifesti in tanti modi diversi. La bandiera italiana in primis, ma anche frasi e parole riferite alla provenienza del prodotto oppure una delle indicazioni geografiche europee di origine, come Docg, Dop, Doc, Igp e Igt, o regionali. Il paniere in questione ad ogni modo ha fatto registrare, secondo l’analisi condotta da Coldiretti, un aumento del +6,4% delle vendite nel 2020. Un incredibile successo.
L’Unione europea, in base ai dati, si conferma inoltre leader nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.266 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Un punto di forza non soltanto economico, bensì anche storico, che va assolutamente preservato. L’Italia, da parte sua, ha 504 varietà iscritte al registro viti e 533 varietà di olive ma è anche il primo produttore di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea, oltre a primeggiare per alcuni frutti.
“Il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti che rappresentano una risorsa del Paese per ripartire dopo l’emergenza Covid“. Lo ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il quale tuttavia ha voluto allo stesso tempo mettere in evidenza la necessità di “superare anche con le risorse del Pnrr il ritardo infrastrutturale logistico e nella banda larga“.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…