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Breton: “Il Green Pass ha salvato la stagione turistica”

Il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, non ha dubbi: “Il Green Pass ha salvato la stagione turistica

Thierry Breton-MeteoWeek.com (Photo by Getty Images)

L’estate in zona bianca ha determinato nel nostro Paese, seconde le stime di Coldiretti, un incremento di ospitalità e incassi per un valore di oltre 20 miliardi euro: una boccata d’ossigeno per i circa 360.000 bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi che si è trasferita all’intera filiera. Dopo lockdown, coprifuoco e limitazioni nei posti a sedere si è rimesso in moto un sistema, grazie anche al Green Pass, che complessivamente coinvolge 70.000 industrie alimentari e 740.000 aziende agricole impegnate nell’indotto e nelle forniture per un totale di 3.6 milioni di posti lavoro. Insomma, come evidenziato anche dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nonché portavoce del Comitato Tecnico-Scientifico, Silvio Brusaferro, il “Green Pass ha salvato la stagione estiva“.

Analisi condivisa da Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, che dalle colonne del quotidiano “La Stampa” così si è espresso: “Le prime indicazioni che abbiamo ricevuto dicono che la stagione turistica estiva è stata buona. Questo grazie al successo del Certificato Covid che siamo riusciti a sviluppare molto rapidamente e che gli Stati stanno utilizzando per proteggere i loro cittadini. Il pass, inoltre, ha contribuito all’accelerazione della campagna vaccinale che ora vede il continente europeo al primo posto”.

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“Quando ho assunto la responsabilità della task force vaccini – precisa Breton – ci trovavamo in una situazione difficile, era una grande sfida. Ma ora siamo il primo continente per quanto riguarda le vaccinazioni: abbiamo superato Stati Uniti, Israele e Regno Unito che erano partiti molto meglio di noi. Dobbiamo continuare su questa strada. Stiamo producendo 300 milioni di dosi al mese, siamo i primi produttori di vaccini mRna al mondo. È vero, alcuni Stati, come la Bulgaria, procedono ancora a rilento e mi recherò sul posto per cercare di capire meglio cosa non va e per provare ad aiutare i governi ma la direzione di marcia è giusta e questo è fondamentale per mantenere aperte le nostre economie“.

Breton: “Il Green Pass ha salvato la stagione turistica. Ora avanti con i vaccini”

Nella seconda metà dell’anno, rimarca Breton, “consegneremo 950 milioni di dosi, quindi sì: se necessario, ci saranno dosi a sufficienza. La somministrazione del richiamo è una decisione che spetta ai singoli Paesi e molti esperti sostengono la necessità di una terza dose per mantenere alto il livello di immunità. Non sta a me commentare queste prese di posizione perché non sono un epidemiologo, la mia responsabilità è assicurare che ci sia una produzione sufficiente per garantire l’eventuale richiamo, che sarà fatto principalmente con farmaci a mRna, anche per chi ha ricevuto un vaccino basato sull’adenovirus. La grande questione sarà come organizzarci, in Europa e nel resto del mondo”.

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Dobbiamo continuare a sostenere l’intero pianeta perché questa è una pandemia e dobbiamo farlo il più velocemente possibile – continua Breton – altrimenti c’è il rischio che si sviluppino nuove varianti. Dobbiamo aiutare quei Paesi, soprattutto in Africa. Covax deve essere più coinvolto e bisogna accelerare il sostegno agli Stati in difficoltà. Servono donazioni, ma li dobbiamo anche aiutare ad avere una produzione autonoma. A luglio sono andato a Dakar per lanciare una prima linea produttiva e presto avvieremo progetti simili anche in Sudafrica e Ruanda”. A tal proposito,  ricordiamo che l‘Unione europea ha  già distribuito oltre 200 milioni di dosi in 138 Paesi e mira a garantirne altrettante ai Paesi a basso reddito entro il 2021.

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