Afghanistan, Della Vedova: “Proteggiamo i civili. Sì a esercito europeo”
Il sottosegretario Della Vedova ribadisce la necessità del ruolo delle organizzazioni internazionali, in particolare dell’Unhcr

Il sottosegretario Della Vedova ribadisce la necessità del ruolo delle organizzazioni internazionali, in particolare dell’Unhcr
Proteggere le persone più vulnerabili in Afghanistan e garantire loro una possibilità di fuga. Questo ora deve essere l’obiettivo dell’Italia e delle organizzazioni internazionali dopo la grave crisi afgana in seguito al ritorno al potere dei talebani. A ricordarlo è il sottosegretario agli Affari Esteri e segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, che in una intervista a Rai Radio1 ha parlato della questione.
”Bisogna tentare ogni cosa possibile per assicurare una fuoriuscita delle persone vulnerabili, ovvero quelle che hanno avuto a che fare con le forze della coalizione o si sono esposte sui diritti umani e civili, che sono rimaste in Afghanistan. Per fare questo, sarebbe necessaria una azione congiunta e coordinata della comunità internazionale” ha affermato Della Vedova.
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Per il sottosegretario il punto cardine deve essere il rafforzamento delle funzioni delle organizzazioni internazionali, “in particolare l’Unhcr, per aprire con i talebani un dialogo su basi umanitarie. Oggi non è possibile fare uscire le persone attraverso gli aeroporti, l’alternativa è dunque che venga consentito loro di raggiungere i paesi confinanti, in particolare Pakistan e Iran, e che da lì sia possibile potergli dare la possibilità di venire in Europa, Stati Uniti o Canada. Questa è la priorità del momento, non dobbiamo però dimenticare quello che rischia di succedere all’interno del paese se i talebani riprenderanno il volto feroce del loro regime”.
Il segretario di +Europa si sofferma poi sulla possibilità di dotare l’Unione europea di un suo esercito, capace di intervenire anche in eventi come quello in Afghanistan. ”Gli ostacoli a una difesa comune europea sono semplicemente politici. A mio avviso il Parlamento europeo è già pronto e avrebbe una maggioranza. Spetta ora ai paesi europei capire che la difesa dei nostri valori e interessi, anche economici, sarà tanto più efficace quanto più avremo strumenti in Europa di diplomazia e di difesa comune”
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”La vicenda afghana – ha aggiunto infine Della Vedova – ci insegna che la storia va avanti. Non possiamo pensare di continuare a delegare la difesa e l’esercizio della forza agli Stati Uniti quando serve. Noi europei siamo molto abili nel soft power, ma serve anche l’hard power, non per usarlo ma almeno per mostrarlo”.