Il Governo italiano sta valutando l’ipotesi di rendere obbligatorio il Green Pass anche per i dipendenti statali. L’Unione Sindacale di Base (Usb), tuttavia, si oppone, definendo la misura «priva di alcun senso» nonché una vera e propria «forzatura» voluta dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Da domani, 1° settembre, l’imposizione intanto scatterà per docenti e personale scolastico.
L’obbligo del Green Pass, da domani 1° settembre, come da Decreto Covid emesso il 6 agosto scorso, verrà esteso al mondo della scuola ed al sistema dei trasporti. La misura, nei prossimi mesi, tuttavia, potrebbe essere ulteriormente ampliata, al fine di contrastare una nuova ondata del virus in autunno. Il Governo, in tal senso, sta ipotizzando di imporre l’utilizzo del certificato verde anche ai dipendenti statali. Una misura a cui l’Unione Sindacale di Base (Usb), il sindacato indipendente fondato il 23 maggio 2010 dalla fusione tra SdL Intercategoriale e RdB, si oppone fermamente. “Era nell’aria e adesso si sta concretizzando, addirittura sembrerebbe su iniziativa del ministro della Salute, quindi spacciandolo per misura sanitaria quale evidentemente non è”, si legge in una nota.
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I rappresentanti hanno spiegato le ragioni per cui l’obbligo del Green Pass per tale categoria di lavoratori non sarebbe una soluzione utile per arginare la diffusione del Covid-19. “L’obbligo per i lavoratori statali, così come per la scuola, evidentemente non ha alcun senso dal punto di vista sanitario, come d’altronde complessivamente lo strumento del green pass, e se il ministro Speranza dovesse davvero dare a questo provvedimento la dignità di misura sanitaria, dovrebbe immediatamente dopo pensare alle dimissioni da ministro della Salute”. L’attacco al Governo è netto, tanto che l’Unione Sindacale di Base (Usb) si è scagliata anche contro il ministro della Pubblica amministrazione: “E’ chiaro invece come dietro a questa nuova forzatura ci sia la mano del ministro Brunetta che, vale la pena ricordarlo, già nel giugno del 2020 dava per finita la pandemia e chiedeva dall’opposizione il ritorno in ufficio degli statali fannulloni”.
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Il provvedimento, piuttosto, dovrebbe, secondo il sindacato indipendente, al massimo riguardare tutta la popolazione. “Se si vuole assumere una misura sanitaria allora si abbia il coraggio di aprire il confronto sull’obbligo vaccinale. Il resto è tutto fuffa e pruriti padronali”, conclude la nota. L’ipotesi di imporre la vaccinazione, d’altro canto, è già al vaglio del Governo di Mario Draghi, seppure al momento ci siano pareri contrastanti sia da parte degli esponenti della politica sia da parte degli esperti.
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