Inail, aumentano infortuni sul lavoro in tutti i settori tranne la sanità

Infortuni sul lavoro, il report dell’Inail registra un aumento dei casi per tutti i settori produttivi, tranne quello della sanità e assistenza sociale. Presidente del Civ: “Ispettore interno e white pass per ogni azienda”.

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Inail, infortuni in aumento nel 2021 (foto di repertorio) – meteoweek.com

Aumentato il numero degli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nei primi sette mesi del 2021. A renderlo noto è stato lo stesso Istituto, che ha pubblicato gli open data dei primi sette mesi del 2021, rimarcando come i dati mensili siano provvisori e fortemente influenzati dall’emergenza Covid-19. Secondo il report dell’Inail, il numero degli infortuni sarebbe aumentato del 6,4% nella gestione industria e servizi (dai 249.499 casi del 2020 ai 265.499 del 2021), del 4,4% in agricoltura (da 14.797 a 15.450) e del 29,4% nel Conto Stato (da 24.577 a 31.813).

Meno denunce nel settore sanitario

Secondo quanto viene riportato dalle analisi dell’Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate entro lo scorso mese di luglio sono state 312.762, ovvero quasi 24mila in più (+8,3%) rispetto alle 288.873 dei primi sette mesi del 2020, e 677 delle quali con esito mortale (-5,4%). Tendenza che segue un decremento osservato nel trimestre gennaio-marzo (-10%) e un incremento nel periodo aprile-luglio (+29%) nel confronto tra i due anni. Ad aumentare  anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 33.865 (+34,4%).

In particolare, si osservano aumenti generalizzati delle denunce di infortunio in quasi tutti i settori produttivi, ad eccezione però di quello della sanità e assistenza sociale. Quest’utlimo, pur distinguendosi ancora per numerosità di eventi, nei primi sette mesi di quest’anno registra infatti una riduzione del 34,4% degli infortuni rispetto allo stesso periodo del 2020 (sintesi di un +163% del primo bimestre, di un -67% del periodo marzo-giugno e di un +3% a luglio). Trend in discesa anche per il settore dell’alloggio e ristorazione (-6,5%), e quello relativo all’amministrazione pubblica (-7,3%).

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In merito alla questione relativa agli infortuni sul posto di lavoro, si era già espresso anche Giovanni Luciano, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail. Nell’ultima intervista per il Corriere della Sera, Luciano aveva spiegato che “contro gli infortuni sul lavoro servono più ispettori, quindi i 2.200 che verranno assunti fanno comodo, ma non è certo questa la soluzione del problema”. Secondo il presidente, infatti, sarebbero due le misure da applicare sul fronte della prevenzione: un “ispettore interno” e il “white pass” per ogni azienda.

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“Il decreto legislativo 81 del 2008, dopo 13 anni, necessita di una completa revisione“, ha infatti spiegato Luciano nel suo intervento per il Corriere. Per poi sottolineare: “Bisogna mettere la prevenzione al primo posto. E lo si fa non puntando solo sugli ispettori, ma sul Rappresentante per la sicurezza sul lavoro (Rsl), cioè quella figura già prevista dall’ordinamento, che viene eletta dai lavoratori, ma che finora è stata debole rispetto all’importanza della materia di cui deve occuparsi. Il Rsl invece deve diventare una sorta di ispettore interno con una formazione adeguata — non le 32 ore previste adesso — poteri immediati di intervento, un mandato di 6 anni anziché 3, e adeguate tutele rispetto a possibili ritorsioni dell’azienda in seguito a segnalazioni e denunce sulla sicurezza”. “Un Rsl riformato – ha infine concluso Giovanni Luciano, riferendosi agli ultimi fatti di cronaca – dovrebbe far sì che non possa accadere che vengano disattivati i sistemi di sicurezza di una fustellatrice o di un telaio”.

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