Il ministero degli Esteri cinese ha affermato che il ritiro delle truppe Usa dopo 20 anni in Afghanistan mostra il fallimento degli interventi militari
Le truppe Usa si sono ritirate dall’Afghanistan dopo 20 anni di presenza nel Paese e, a detta del ministero degli Esteri cinese, questa è la dimostrazione che «gli interventi militari sono destinati a fallire». Proprio ieri Cina e Russia si sono astenute dal voto sulla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza Onu in merito alla situazione afghana, per aprire un “passaggio sicuro”.
«Il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan indica che l’intervento militare arbitrario in altri Paesi, così come la politica di imporre i propri valori e il proprio sistema sociale ad altri stati, sono destinati al fallimento», ha affermato il portavoce del ministro degli Esteri della Cina, Wang Wenbin.
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«L’Afghanistan si è sbarazzato dell’occupazione militare straniera, il popolo dell’Afghanistan ha inaugurato un nuovo punto di partenza per la pace e la ricostruzione nazionale. La storia dell’Afghanistan ha voltato pagina», sono le parole di Wang che ha dichiarato anche che da parte della Cina c’è grande rispetto per «la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Afghanistan» e preme «non intervenire negli affari interni dell’Afghanistan».
«La storia e la realtà dell’Afghanistan hanno dimostrato che il raggiungimento della pace, della stabilità e dello sviluppo economico richiede di stabilire una struttura politica aperta e inclusiva, di perseguire una politica interna ed estera moderata e stabile e di recidere tutti i collegamenti con tutte le organizzazioni terroristiche», ha continuato il portavoce Wang.
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Wang ha chiosato il suo discorso asserendo, infine, che la «Cina continuerà a mantenere una stretta comunicazione e coordinamento con tutte le parti in Afghanistan e con la comunità internazionale e a fornire supporto e assistenza nell’ambito delle sue capacità al fine di ripristinare la pace, ricostruire l’economia, combattere tutte le organizzazioni terroristiche, incluso il Movimento islamico del Turkestan orientale e integrare nella comunità internazionale».