Ennesima morte bianca: nel Torinese un autista di Tir è morto schiacciato dal suo stesso veicolo mentre scaricava la merce nel parcheggio di un supermercato
L’ennesima tragedia sul lavoro si è consumata questa mattina nel parcheggio del supermercato “Gigante” di “La Loggia”, nel torinese. L’autista di un tir, mentre stava scaricando la merce da portare sugli scaffali del punto vendita, per circostanze ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri e dei tecnici Spresal dell’Asl To 5, è rimasto schiacciato dal veicolo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Etna, torna attività esplosiva con fontana di lava, Musumeci convoca riunione con sindaci
Immediata la chiamata al 112, ma all’arrivo dell’ambulanza le condizioni dell’autista erano già disperate, con gli operatori sanitari che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’autista.
Torino, autista muore schiacciato da Tir. La piaga delle morti bianche: tre al giorno
Dopo i casi di Luana D’Orazio, la giovane mamma morta incastrata nell’orditoio cui stava lavorando, stessa sorte della 40enne Laila El Harim, la tragedia di questa mattina nel Torinese riaccende i riflettori sulla piaga delle morti bianche: secondo l’ultimo report dell’Inail, le denunce di infortunio sul lavoro tra gennaio e giugno sono state 266.804 (+8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020), 538 delle quali con esito mortale (-5,6%), tre al giorno ed è boom di vittime nella fascia di età compresa tra i 2o e i 29 anni. In aumento le patologie di origine professionale denunciate, 28.855 (+41,9%), un dato comunque condizionato dall’emergenza Coronavirus.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Etna, torna attività esplosiva con fontana di lava, Musumeci convoca riunione con sindaci
Nel dettaglio, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state quasi 22 mila in più (+8,9%) rispetto alle 244.896 dei primi sei mesi del 2020 mentre quelle di casi mortali, inoltrate nello stesso periodo all’Istituto, sono state 538, cioè 32 in meno rispetto alle 570 registrate nei primi sei mesi del 2020 (-5,6%). In aumento solo i casi in itinere, cioè durante il tragitto casa-lavoro e viceversa, cresciuti da 85 a 94 (+10,6%). Tuttavia, avverte l’Inail, “il confronto tra il 2020 e il 2021 richiede cautela in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia di Covid-19, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di ‘tardive’ denunce mortali da contagio, in particolare relative al mese di marzo 2020″.