Dalle elezioni amministrative alla questione Covid; dalla riapertura delle scuole alla riforma degli ammortizzatori sociali: gli impegni a Palazzo Chigi per il prossimo settembre.
La politica in ombra, durante quest’estate caldissima che sembra aver messo da parte le dinamiche di governo. Ma non durerà. Il prossimo settembre è alle porte e gli impegni, a Palazzo Chigi, sono diversi e già tantissimi a partire dalle elezioni amministrative che vedranno impegnate moltissime città d’Italia. Si vota il domenica 3 e lunedì 4 ottobre, per il primo turno delle elezioni amministrative. Eventuali ballottaggi, laddove previsti e cioè nei comuni con più di 15mila abitanti e nel caso in cui nessun candidato abbia ottenuto il 50% più uno dei voti, sono invece fissati per domenica 17 e lunedì 18 ottobre. Riflettori accesi sulle grandi città a patire da Roma dove, secondo Roberto Baldassari, direttore generale di Lab210, sarebbe senza dubbio la volta di Enrico Michetti. Stando ai dati di Baldassari, che ha realizzato per affariitaliani.it un sondaggio per capire gli orientamenti di voto nelle grandi città, il candidato del centrodestra a Roma in ticket con Simonetta Matone staccherebbe di diversi punti gli avversari. Dietro Roberto Gualtieri del Partito Democratico, dato precedentemente per vinto, con un distacco è di circa sette punti percentuali; terza Virginia Raggi, sindaca del Movimento 5 Stelle, che però ha ancora chance di recuperare terreno per sperare di andare al ballottaggio. Fuori dalla pole position Carlo Calenda, che non avrebbe speranza secondo gli ultimi sondaggi.
La campagna elettorale per le amministrative da una parte; i lavori parlamentari dall’altra e un settembre che non sarà per niente facile. A Palazzo Chigi, un primo importante appuntamento è quello della riapertura delle scuole, su cui pesano, ad oggi, ancora importanti interrogativi a cominciare dai trasporti e finendo all’obbligo del Green Pass per insegnanti. Mario Draghi ha elencato tra i vari temi in agenda, in primis, proprio la questione Covid, che non è per nulla finito. L’obiettivo, per la ripartenza, è una riapertura delle scuole in sicurezza: ma sarà davvero possibile? Non ci resta che attendere e, come ha detto il Presidente, riferirci ai dati per valutare l’andamento della situazione epidemiologica.
Altri tempi scottanti riguardano la riforma degli ammortizzatori sociali, l’agenda del Pnrr, la delega sulla riforma fiscale, la delega sulla concorrenza. Ma anche Quota 100, pensioni, eutanasia e cannabis. La raccolta firme per il referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia, con un mese di anticipo dalla fine, ha già toccato quota 750 mila. Ne bastano invece 500mila per dare via libera. In particolare, la misura sulle pensioni scadrà a fine dicembre e resta da capire cosa ne sarà dopo. Tante le incognite, tra Quota 41 e Quota 90: ma ad oggi una via unica ancora non c’è e la strada deve essere ancora ricercata.
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Reddito e giustizia
Dubbi anche sul Reddito di cittadinanza, storico cavallo di battaglia dei 5 stelle, che dal canto loro non intendono rinunciarvi nonostante partiti come Italia Viva spingano per la sua rimozione. Inoltre, c’è da decidere la riforma fiscale, nell’ambito del Pnrr; e infine resta il nodo sulla riforma della giustizia. Si riparte sulla giustizia. Dopo la grande battaglia di luglio sul processo penale, a palazzo Madama si giocherà una duplice partita: il voto sulla riforma del processo civile e il voto definitivo sul processo penale. Si attende settembre anche per la riforma del Csm perché tra luglio e settembre del 2022 scadono i quattro anni dell’attuale consiglio in carica. I rappresentanti saranno 20.
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Il ddl Zan
La legge contro l’omotransfobia è finita in stand by per le divisioni interne alla maggioranza. Da una parte ci sono Pd, M5s e Leu che insistono affinché sia approvato senza alcuna modifica nella versione non passata alla Camera. D’altra parte ci sono Lega e Forza Italia, che puntano ad eliminare dal testo alcune parti ritenute lesive dell’identità di genere. Occhi su Italia viva, che a Montecitorio aveva votato a favore ma nel passaggio al Senato ha richiesto alcune modifiche. La partita è tutta da giocare a settembre.