In Afghanistan un raid americano ha portato all’uccisione di una delle “menti” dell’Isis-K, l’organizzazione terroristica che ha rivendicato l’attentato nei pressi dell’aeroporto di Kabul. Le generalità del militante non sono state rese note, ma gli Stati Uniti lo tenevano sotto osservazione da tempo. Stava progettando altri attentati.
Il presidente americano Joe Biden aveva annunciato una rappresaglia contro l’Isis-K a seguito dell’attentato nei pressi dell’aeroporto di Kabul, in cui sono morti quasi 200 civili dell’Afghanistan e 13 soldati originari degli Stati Uniti. Il raid non è tardato ad arrivare. Dal Pentagono, infatti, è stato annunciato che una delle “menti” dell’organizzazione terroristica è stata colpita ed uccisa nella notte. L’uomo, di cui non sono state rese note le generalità, non sarebbe stato direttamente coinvolto con il recente attentato, ma ne avrebbe guidato altri. “Riteniamo che questo terrorista fosse coinvolto nella pianificazione di futuri attacchi a Kabul”, ha riferito un funzionario dell’amministrazione citato dai media americani. Da tempo il militante era nel mirino del personale statunitense.
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“Le forze armate americane hanno condotto un’operazione anti terrorismo contro uno degli organizzatori dell’Isis-K. Il raid è avvenuto nella provincia di Nangahar, in Afghanistan. Il target è stato ucciso. Non siamo a conoscenza di vittime civili”. Lo ha fatto sapere Bill Urban, portavoce del Central Command. In base alle ultime indiscrezioni il membro dell’Isis-K sarebbe stato colpito dal Reaper americano mentre era a bordo di un veicolo. Il personale probabilmente ha atteso che fosse solo per completare l’operazione. Non ci sarebbero, infatti, né feriti né altri morti.