Le Regioni dovranno aggiornare i propri piani di trasporto pubblico entro il 2 settembre in vista della riapertura delle scuole e della ripresa delle attività.
Sarà una riapertura delle scuole piene di incognite e un primo nodo da sciogliere, tra tamponi, vaccini e no vax, riguarda proprio il problema dei trasporti. Infatti, in vista della ripartenza degli istituti scolastici, le Regioni dovranno aggiornare i propri piani di trasporto pubblico entro il 2 settembre in vista della riapertura delle scuole e della ripresa delle attività. Questa è la richiesta avanzata dal ministro Enrico Giovannini nel corso di una riunione con Maria Stella Gelmini, Ministra degli affari regionali, e i presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Le ipotesi al vaglio sono diverse ma una certezza riguarda l’uso del Green Pass che, a decorrere dal primo settembre prossimo, sarà necessario per alcuni mezzi di trasporto. Tra questi rientrano aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone; navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale; treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario; autobus adibiti a servizi di trasporto di persone effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi; autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente.
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L’utilizzo degli altri mezzi di trasporto, invece, dovrebbe avvenire anche senza green pass, sempre nel rispetto delle misure anti contagio. Un dubbio riguarda la figura dei controllori sui bus in funzione anti-Covid. Infatti, una delle novità più rivelanti riguarda la presenza, sui mezzi pubblici, dei controllori chiamati a vigilare sul corretto uso per le mascherine. “Sul trasporto pubblico locale tornerà il controllore. Il controllo potrà avvenire sia sui mezzi che a terra per ridurre l’affollamento”, ha detto Giovannini. Il loro compito sarà anche quello di verificare il distanziamento sui mezzi. Sta di fatto che le regioni provvederanno ad elaborare piani per il trasporto pubblico locale ma contro questa nuova veste dei controllori sono intervenuti i sindacati.
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L’allarme dei sindacati
L’Unione Sindacale di Base – Trasporti Roma e Lazio, in una nota, ha lamentato: “Dopo il periodo di ferie estive godute dagli italiani, le istituzioni tentano di sviluppare idee per far riprendere a pieno regime le attività lavorative e quelle scolastiche in coabitazione con la pandemia, purtroppo ancora presente sul pianeta Terra”. Attualmente, le percentuali di utenza ammessa sui mezzi di trasporto sono all’80%, in aumento rispetto al 50% della capienza all’inizio. “ Il che equivale a dire che su un autobus di 10 metri quadri possono salire 8 persone a metro quadro, ovviamente annullando completamente il distanziamento tra le persone. Abbiamo subito contestato i finti poteri assegnati al personale del trasporto pubblico: il conducente o qualsiasi altra persona che non sia un pubblico ufficiale non ha il potere di decidere chi far salire o chi far scendere da un mezzo di trasporto. Inoltre questo equivoco sulla mansione ha comportato molte aggressioni nei confronti del personale”, ha lamentato in una nota il Sindacato.
Un problema mai risolto
Critiche anche sulla scelta di assegnare al conducente e al personale dei trasporti in generale l’onere di verificare quali passeggeri siano in possesso del green pass. Un compito che dovrebbe spettare, al contrario, alle forze di polizia. Come ha spiegato Giovannini, “le risorse messe a disposizione del trasporto pubblico locale potranno essere utilizzate anche per coprire eventuali costi aggiuntivi legati a tali attività”. Ad oggi, dopo svariati mesi dall’inizio della pandemia, non esiste ancora una linea univoca sui trasporti. Nonostante ci sia stato tempo per prepararsi alla riapertura, ancora manca una linea uniforme e omogenea di azione.
Perplessità anche da Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia. “Faccio presente che le linee guida sono state rese note solo durante la riunione e domani passeranno al vaglio del Cts, quindi ufficialmente non sono ancora disponibili. Abbiamo inoltre sollecitato l’erogazione dei fondi stanziati perché le aziende ne hanno bisogno e le Regioni non possono continuare ad anticipare le risorse”, ha riferito. Perplessità anche dall’assessore regionale ai Trasporti della Liguria Gianni Berrino, sulla “fattibilità della proposta di controllori anti covid: “Il Governo dovrebbe infatti ampliare sia il potere dei controllori con un opportuno decreto ad attuazione delle linee guida esistenti e dovrebbe anche chiarire come finanziare l’eventuale assunzione di nuovo personale”. Il Piemonte, secondo quanto affermato dall’assessore regionale ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi, sarebbe invece pronto a presentare i suoi piani.