Scuola, un’app per verificare i Green Pass: è quanto anticipato dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Consentirà ai presidi di verificare chi è in regola”
A poco più di due settimane dalla riapertura delle scuole per l’inizio del nuovo anno scolastico, in presenza al 100% e non in modalità DAD, come assicurato dal governo, a tenere banco è sempre il tema dei controlli sulla validità del Green Pass in possesso agli operatori scolastici, una responsabilità in capo ai dirigenti scolastici che, tuttavia, in merito hanno espresso più di una perplessità. Ora però, ed è la novità dell’ultima ora, come anticipato dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto a “Morning News” su Canale 5, spunta l’ipotesi di una piattaforma digitale per le verifiche sul Green Pass del personale scolastico. “Stiamo lavorando con presidi e il Garante della Privacy per avere uno strumento semplice e facile che permetta ai presidi tutte le mattine di controllare chi ha disco il verde e chi il disco rosso”, ha spiegato il titolare del dicastero dell’Istruzione.
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Il Ministro ha poi precisato che solo “una sigla sindacale” dei dirigenti scolastici ha avanzato dei dubbi in merito alla suindicata piattaforma digitale per controllare i Green Pass mentre “le altre hanno firmato il protocollo. Non confondiamo una sigla con tutti i presidi”. Infatti, il Presidente Nazionale Anp, Antonello Giannelli, ospite a “L’Aria che tira” su La7, ha applaudito a tale iniziativa: “Non si tratterebbe di un lettore ma di un collegamento telematico con la banca dei Green pass: se questo fosse possibile, staremmo andando nella direzione da noi richiesta“.
Scuola, un’app per controllare i Green Pass. I dubbi della Fondazione “Gimbe”
Chi, invece, non è ancora del tutto convinto del “piano scuola” elaborato dal governo per superare la didattica a distanza è la Fondazione “Gimbe” nel cui monitoraggio settimanale sull’evoluzione della curva epidemica del Covid si legge: “Se il Governo si è impegnato a riaprire le scuole in presenza al 100%, le misure approvate con il DL 111/2021 non contengono rilevanti cambiamenti a fronte di una variante del virus molto più contagiosa”. Secondo la Fondazione “Gimbe”, complessivamente sono 4,6 milioni gli over 50 che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19 “di cui 3,52 milioni (12,9%) non hanno ricevuto nemmeno una dose, con rilevanti differenze regionali (dal 19,6% della Sicilia al 8,2% della Puglia)“. Inoltre i dati confermano “l’esitazione vaccinale degli over 50 mentre salgono tutte le curve degli under 40”. Per la fascia 12-19 “non è realistico l’obiettivo di coprire con il ciclo completo il 60-65 per cento prima dell’inizio dell’anno scolastico”.
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Sul fronte della scuola, denuncia la Fondazione “Gimbe”, “non esiste alcuna rendicontazione pubblica su come siano stati impiegati i 150milioni del decreto Sostegni (idonea areazione e ventilazione dei locali, distanziamento fisico, etc.) mentre i 350 milioni del Decreto “Sostegni bis” destinati a varie misure, tra cui dispositivi di protezione individuale e riprogettazione spazi, a oggi sono stati ripartiti tra le scuole solo sulla carta. Sul fronte trasporti, al di là di generiche indicazioni sullo scaglionamento degli orari di ingresso, spunta solo la figura del mobility manager. Non è previsto lo screening periodico e sistematico di studenti e personale scolastico. Unica novità è l’obbligo del Green pass per il personale scolastico, non esteso agli studenti over 12 per i quali si punta, con un rischio poco ‘ragionato’, esclusivamente sulla copertura vaccinale”. Una strategia contraddetta dai dati: il 46,9% (2.137.396) dei soggetti rientranti nel range anagrafico 12-19 anni, infatti, non ha ancora ricevuto nemmeno una dose mentre al 23,9% (1.091.097) è stata inoculata solo la prima.
Infine, l’eventuale decisione di estendere la validità del Green pass a 12 mesi per le persone vaccinate o guarite dal Covid-19, su cui entro oggi dovrà pronunciarsi il Comitato Tecnico-Scientifico, “non è a oggi sostenuta da evidenze scientifiche che, al contrario, iniziano a dimostrare una riduzione degli effetti della copertura vaccinale a partire dal sesto mese, in particolare negli anziani e nei soggetti fragili”, si legge nel suddetto report. Visto il perdurare delle resistenze degli over 50, l’obbligo vaccinale è solo l’extrema ratio mentre sulla terza dose “in assenza di test affidabili i potenziali candidati possono essere individuati solo nelle persone a rischio di malattia severa (over 80, ospiti Rsa, immunodepressi, trapiantati e pazienti molto fragili) e negli operatori sanitari maggiormente esposti al rischio di infezione”.