Finché ci sarà la costanza di amare, la fiamma dell’amore arderà, alimentata da sacrificio, pazienza, dedizione
Ecco la donna saggia che costruì la sua casa;
temendo il Signore
camminò sulla retta via. (Cf. Pr 14,1-2)
Questa è volontà di Dio, la vostra santificazione.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
1Ts 4,1-8
Fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più.
Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.
Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.
Parola di Dio.
R. Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.
Odiate il male, voi che amate il Signore:
egli custodisce la vita dei suoi fedeli,
li libererà dalle mani dei malvagi. R.
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo. R.
Ecco lo sposo! Andategli incontro!
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,1-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Parola del Signore.
Essere stolti agli occhi di Dio non significa essere cattivi, ma significa non dare la giusta importanza alle cose. Le cinque vergini stolte infatti hanno portato tutto per le nozze, tranne l’essenziale: il carburante perché la fiamma dell’amore potesse continuare ad ardere. E qual è questo carburante? Qual è il carburante senza il quale l’amore si spegne e si affievolisce?
Si potrebbe fare un’ipotesi. L’olivo è simbolo di sapienza, da cui derivano le olive e poi l’olio. E cos’è la sapienza? La sapienza non è solo il sapere, ma è anche il saper provare gusto per le cose; quindi, in un certo senso, è gioia. Senza la gioia l’amore stesso si appiattisce e si stempera. La gioia non va confusa con le famose “farfalle nello stomaco”, ma è l’esserci, il saperci essere.
Il commento al Vangelo di ieri
Ecco, quell’olio è forse, più di ogni altra cosa, la costanza di amare. Un amore che non sa perseverare non può definirsi tale. Per amare con perseveranza occorre non farsi sconvolgere dai momenti di buio: tornerà la luce. Non bisogna farsi scoraggiare quando tutto sembra andare a rotoli. Finché ci sarà la costanza di amare, la fiamma dell’amore arderà.
Alimentata da sacrificio, pazienza, dedizione: allora la gioia dell’amore potrà splendere per sempre. Essere chiamati all’amore ed essere impazienti e scostanti porterà a dare poca importanza alle cose e quindi a Dio, che invece merita che il nostro cuore non si spenga mai, perché il nostro cuore gli appartiene e lui merita che ce ne prendiamo cura.
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