Carfagna difende Lamborgese: “Contro di lei tentativi di delegittimazione”

Solidarietà tra ministre. Per Mara Carfagna la ministra dell’Interno è “vittima di una campagna di delegittimazione”

Continua l’offensiva delle Lega nei confronti della ministra Luciana Lamborghese sul tema dei migranti, ma questa volta a difenderla scende in campo la collega di governo Mara Carfagna. “La valutazione dell’efficacia dell’azione di un ministro sulla prima linea di uno dei più cronici e irrisolti problemi italiani non può essere fatta con la contabilità degli sbarchi: la ministra dell’Interno sta improntando un’azione di lungo periodo, l’unica che può fronteggiare un fenomeno di portata epocale, è ovvio che i frutti non siano immediati” afferma la ministra per il Sud in una intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale.

Lamborgese è al centro della campagna di propaganda leghista già di diverso tempo, una modalità simile a quella attuata nei confronti di Laura Boldrini e altri avversari politici, individuati come punti deboli del consenso su cui attaccare. In difesa del suo operato si è quindi spesa Carfagna. Non è difficile immaginare che questa sua uscita possa essere parte della strategia del Presidente del Consiglio. Draghi da tempo è stufo delle dichiarazioni di Salvini su Lamborgese ed è quindi costretto a ricorrere a esponenti di spicco del suo Governo per porre rimedio. Inoltre il premier nn esclude anche la possibilità un incontro tra lo stesso leader della Lega e la ministra dell’Interno per risolvere la questione.

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Ma continua Carfagna nella sua intervista: “Difendo l’operato della collega Lamorgese, vittima di una campagna di delegittimazione pretestuosa che segue un pessimo copione italiano: la ricerca ossessiva di un nemico a tutti i costi. Questa pratica magari è tollerabile in tempi normali, ma in tempi eccezionali come questi è davvero fuori luogo“. La ministra mette quindi in chiaro che le critiche a Lamborgese siano strumentali a fini elettorali e non a migliorare la situazione.

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E sul caso delle dimissioni del sottosegretario Claudio Durigon aggiunge: “Non c’è alcuna simmetria. Il giudizio sulle parole inopportune di un sottosegretario è altra cosa: quelle frasi sono state pronunciate, hanno creato imbarazzo anche nella Lega e lo stesso Durigon ha dovuto ammettere l’errore e trarne le conseguenze“.

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