Si uccide a 31 anni e il cadavere precipita davanti a un bus: la versione dell’autista

In un video si vede il 31enne lanciarsi dal ponte di viale Virgilio, a Napoli e in un altro frangente, un bus Anm che sopraggiunge e schiva il cadavere. Secondo alcuni, l’autista avrebbe continuato la corsa ma lui smentisce tutto 

Suicida a Napoli-Meteoweek.com

Il video del 31enne che si è suicidato gettandosi dal ponte di viale Virgilio a Napoli ha fatto il giro del web. Nel filmato si vede il giovane che si lancia e precipita a terra in via Coroglio, poi si vede un bus Anm che sopraggiunge e schiva il cadavere. Sono in molti sui social a sostenere che l’autista avrebbe continuato la propria corsa come se nulla fosse accaduto, ma il conducente del bus smentisce fermamente, spiegando a Paolo Barbuto de Il Mattino quanto accaduto.

«Ho schivato il corpo ma mi sono fermato subito più avanti, ed ho subito chiamato i soccorsi. È accaduto tutto in un attimo, ho visto qualcosa cadere davanti al bus e istintivamente ho sterzato, solo dopo mi sono accorto che era un uomo», spiega  C.C., autista 40enne del bus in questione. «Ho accostato il bus più avanti e fatto scendere i passeggeri in sicurezza, poi sono andato di corsa in quel punto, in cuor mio speravo che respirasse ancora. Le immagini parlano chiaro: le stesse telecamere che hanno ripreso il bus che deviava la corsa mi hanno ripreso mentre mi prodigavo in quella tremenda situazione. Sono ancora un po’ sotto choc, ma sono tornato regolarmente a lavorare».

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C.C. racconta anche cosa è accaduto quando è arrivato nel punto in cui si era suicidato il giovane. «Ho fermato un’auto, chiedendo al guidatore di lasciarla davanti al cadavere per proteggerlo dalla calca. Sono andato ad un locale a chiedere una tovaglia ma mi hanno detto di no, poi mi sono ricordato di una ferramenta lì vicino e ho comprato un telo per i lavori edili e con quello ho coperto il corpo». 

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L’autista e altri testimoni sono stati ascoltati dagli inquirenti. «Mi hanno accusato di non essermi fermato davanti alla morte, invece quella vicenda l’ho vissuta tutta e ne conservo ancora l’angoscia. Non mi interessano i commenti sui social, non ci bado, penso solo al dolore di ciò che ho visto e alla disperazione che ho provato nel cercare di offrire il mio contributo».

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