Luca e Piero Amaducci sono morti a pochi giorni di distanza a causa del Covid-19. Erano i proprietari di una edicola di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Il figlio, 47 anni, negli ultimi giorni di vita ha raccontato sui social network il calvario che stava vivendo, tra febbre alta e allucinazioni. ”Vaccinatevi, io non l’ho fatto”, ha scritto anche. Il virus ha ucciso sia lui sia il padre.
Luca Amaducci non ce l’ha fatta, proprio come il suo papà Piero. Entrambi sono morti, a pochi giorni di distanza, a causa del Covid-19. Le complicazioni dell’infezione non hanno lasciato scampo ai proprietari di una edicola di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Il quarantasettenne, noto anche poiché gestiva la pagina Rock Italia, ha pubblicato sui social network giorno per giorno gli aggiornamenti in merito alle sue condizioni di salute. Quando ha compreso, forse, che era ormai troppo tardi, ha voluto rivolgere un appello a tutti coloro che nutrono dei dubbi in merito al vaccino. “Vaccinatevi, è fondamentale. Io non l’ho fatto”, aveva scritto. L’uomo, infatti, era tra coloro che non si sentivano sicuri e ha rimandato a data da destinarsi. L’appuntamento con il virus, tuttavia, non gli ha dato ulteriore tempo.
Febbre alta, mal di testa, tosse e persino allucinazioni. Così Luca Amaducci, sul suo profilo Facebook, raccontava il calvario che stava vivendo a causa del Covid-19.L’ultimo post risale al 9 agosto, quando anche il papà Piero era ancora vivo. “Mia mamma positiva, mio padre ricoverato da sedici giorni in ospedale. È stabile, ma in condizioni pessime con l’ossigeno”. Poco dopo sarebbe spirato e, soltanto nei giorni successivi, anche il figlio. Lui, 47 anni, veniva curato a casa. “La mia dottoressa e un medico dell’USCA avevano detto che mi davano una terapia. Chi le ha viste?”, raccontava. Poi le cure erano arrivate, ma non sarebbero servite a nulla. “Una dottoressa è venuta di sua volontà e mi ha dato delle punture sulla pancia, che ho rifiutato perché odio gli aghi, e delle pasticche di cortisone”, scriveva ancora. Un pensiero lo rivolgeva anche al figlio, anch’egli positivo. “Sta bene. Posso anche morire, purché sia bene lui”. Oggi il piccolo Jason chiede alla mamma dove sia il suo papà.
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Luca Amaducci, in quei giorni di paura e sofferenza, si è pentito per non avere accettato di ricevere la somministrazione del vaccino contro il Covid-19. Un calvario durato oltre dieci giorni. Il virus lo ha portato via in modo fulminante. “Insomma vaccinatevi, io non ci sono riuscito per problemi personali. Logicamente mi sembra giusto avere dei dubbi, parlatene con il vostro dottore per avere più info. Ma alla fine il vaccino e fondamentale”, questo il suo ultimo messaggio.
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