Afghanistan, una bambina è nata sul volo d’evacuazione statunitense: la madre l’ha chiamata Reach, come aereo che le ha portate in salvo. “Un sogno vedere una bambina chiamata Reach crescere ed essere cittadina americana”.
Reach è nata sabato, su un volo di evacuazione militare statunitense in rotta verso la base aerea di Ramstein in Germania. La piccolina è stata chiamata con lo stesso nome dell’areo che l’ha portata in salvo, un C-17 americano impegnato nelle operazioni di evacuazione da Kabul. A darne notizia è stato il generale Tod Wolters, del Comando europeo degli Stati Uniti e comandante supremo alleato della NATO in Europa, in un briefing con i giornalisti al Pentagono. “Abbiamo avuto modo di parlare con la mamma e il papà della bambina”, ha detto il generale. “L’hanno chiamata Reach, lo stesso nome dell’aereo C-17 che li ha portati dal Qatar a Ramstein”.
Secondo quanto viene riportato dalla CNN, la mamma della piccola sarebbe entrata in travaglio durante il volo dal Qatar alla Germania, con tutta una serie di complicazioni. Aiutata dai militari, la donna ha tuttavia partorito sull’aereo, al suo atterraggio alla base americana di Ramstein, in Germania. “Come voi tutti potete immaginare, essendo io un pilota dell’Aeronautica, è un sogno vedere una bambina chiamata Reach crescere ed essere cittadina americana“, ha commentato il generale Tod Wolters.
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“Il comandante dell’aereo ha deciso di scendere di quota per aumentare la pressione dell’aria nell’aereo, fatto che ha contribuito a stabilizzare e a salvare la vita della madre”, viene spiegato attraverso un tweet dall’account ufficiale dell’US Air Mobility Command, osservando che il personale medico dell’86° gruppo medico dell’Air Force è salito a bordo per far nascere la piccolina una volta atterrato l’aereo. “Al momento dell’atterraggio, gli aviatori dell’86° MDG sono saliti a bordo e hanno portato la bambina nella stiva dell’aereo”, viene poi spiegato in un altro post su Twitter. Reach e sua madre sono state infine trasportate in una struttura medica vicina, e sarebbero entrambe in ottime condizioni.
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“Quando ho valutato la paziente, avevamo ormai superato il punto di non ritorno. La bambina sarebbe comunque nata prima che potessimo trasferirla in un’altra struttura”, ha spiegato Erin Brymer, un’infermiera del Landstuhl Regional Medical Center. Al momento del parto, però, non ci sarebbero state complicanze, e la piccolina è stata affidata subito alle braccia della madre. Nel frattempo, il Pentagono ha annunciato oggi che circa 88.000 sfollati hanno lasciato l’Afghanistan dall’inizio dell’evacuazione, ma altre migliaia di persone stanno ancora cercando di uscire dal Paese prima che il previsto ritiro delle truppe venga completato nella prossima settimana.
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