Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, si è espresso sul via libera definitivo al farmaco di Pfizer/BioNTech: “Sui vaccini analisi rigorose, l’approvazione della Fda convinca gli indecisi”.
Il via libero definitivo da parte dell’agenzia americana Fda al vaccino Pfizer/BioNTech deve essere “un ulteriore stimolo a vaccinarsi, a non aspettare”. Queste le parole di Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico ed ematologo del Bambino Gesù, rilasciate in una recente intervista al Corriere della Sera. “Questa decisione testimonia che il vaccino in questione, così come gli altri vaccini autorizzati per uso clinico in uso emergenziale o secondo il criterio dell’approvazione condizionata in Europa, rispondono ai criteri scientifici più stringenti relativi al processo di produzione, al profilo di sicurezza ed efficacia immunizzante”, ha ulteriormente ribadito Locatelli.
Arrivata l’approvazione completa e definitiva del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech dai 16 anni in su da parte della Food and Drugs Administration statunitense (Fda), che prima aveva invece garantito al farmaco una sola autorizzazione d’emergenza. A commento della decisione della Fda, a Sky TG24 Andrea Crisanti, docente di microbiologia dell’Università di Padova, ha già spiegato come si tratti di “vaccini estremamente sicuri”, e come “viene a cadere questo alibi formale che veniva utilizzato prima” dalle persone che avevano (e hanno ancora) paura di vaccinarsi. “Dal punto di vista giuridico diventa un vaccino approvato, che apre le porte a provvedimenti di legge che possono indurre all’obbligo della vaccinazione”, ha addirittura sottolineato Crisanti.
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Alla luce del via libera definitivo da parte della Fda, però, si è espresso anche Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico. “L’obiezione che i vaccini sono stati approvati troppo rapidamente viene a perdere qualsiasi consistenza. Nessuno dei passaggi di valutazione più rigorosi rispetto alla sicurezza è stato saltato. L’auspicio e la speranza è che ciò possa rappresentare una nuova incentivazione ad aderire alla campagna vaccinale, soprattutto in quelle popolazioni di soggetti in cui il tasso di letalità dell’infezione è particolar mente elevato. Mi riferisco in particolare agli italiani sopra i 50 anni. Ma non dimentichiamo l’importanza di proteggere anche i più giovani, adolescenti dai 12 anni di età compresi”, spiega l’esperto ai giornalisti de Il Corriere della Sera.
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Secondo quanto spiegato da Locatelli, “l’ipotesi di estensione a 12 mesi del Green pass è più che ragionevole anche alla luce della progressiva acquisizione d’informazioni sulla durata della risposta vaccinale. Si era inizialmente fissata la scadenza ai 6 mesi, e poi spostata a 9, proprio perché quanto dura l’effetto protettivo conferito dal vaccino lo stiamo progressivamente imparando. Le prime vaccinazioni nel mondo sono iniziate all’incirca 10 mesi fa. Non essendoci a oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell’effetto protettivo offerta dall’immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi trova una solida base”.
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