Usb Roma-Lazio sull’obbligo della certificazione verde sui trasporti pubblici: “I controlli sul Green Pass non spettano ai lavoratori. La verifica spetta solo alle forze dell’ordine. Equivoco che ha comportato aggressioni nei confronti del personale”.
Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, dal prossimo mese l‘obbligo di Green pass varrà anche per i trasporti pubblici locali. Una misura, questa, che sarebbe pronta ad entrare in vigore dal 1 settembre. Fino al 31 dicembre, dunque, il certificato sarà obbligatorio non soltanto per imbarcarsi su aerei, navi o traghetti (adibiti al trasporto interregionale), quanto anche per salire a bordo degli autobus – adibiti al trasporto di persone, oppure che effettuano collegamenti tra più di due regioni. Stesso discorso vale anche per gli autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente (tranne quelli impiegati nel trasporto pubblico locale e regionale).
Ad effettuare i controlli, viene spiegato, dovranno essere i gestori dei servizi e chi sarà trovato senza il certificato verde sarà sottoposto a sanzione – da 400 a 1000 euro. Una soluzione, questa, per la quale si è espressa recentemente l’Unione Sindacale di Base – Trasporti Roma e Lazio, attraverso una nota ufficiale.
Usb: “Verifica Green pass spetta solo alle forze dell’ordine”
“Abbiamo subito contestato i finti poteri assegnati al personale del trasporto pubblico: il conducente o qualsiasi altra persona che non sia un pubblico ufficiale non ha il potere di decidere chi far salire o chi far scendere da un mezzo di trasporto. Inoltre questo equivoco sulla mansione ha comportato molte aggressioni nei confronti del personale. Oggi siamo nuovamente a dover contestare la scelta governativa di assegnare al conducente e al personale dei trasporti in generale l’onere di verificare quali passeggeri siano in possesso del green pass, una verifica che spetta solo alle forze dell’ordine“. Esordisce così la nota dell’Usb.
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Nota che poi prosegue: “Dopo il periodo di ferie estive godute dagli italiani, le istituzioni tentano di sviluppare idee per far riprendere a pieno regime le attività lavorative e quelle scolastiche in coabitazione con la pandemia, purtroppo ancora presente sul pianeta Terra. Come organizzazione sindacale, dall’inizio della pandemia siamo sempre stati molto attenti alle scelte operate dal Governo e dalle Regioni, e abbiamo contestato subito le percentuali di utenza ammessa sui mezzi di trasporto: 50% della capienza all’inizio, oggi portata all’80%, il che equivale a dire che su un autobus di 10 metri quadri possono salire 8 persone a metro quadro, ovviamente annullando completamente il distanziamento tra le persone”.
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“Questa pandemia – conclude l’Usb nella nota ufficiale – ha fatto meglio comprendere a tutti l’importanza del servizio pubblico, dopo anni di tagli e di esternalizzazioni che hanno peggiorato il servizio offerto all’utenza. Oggi è fondamentale invertire la rotta rispetto alla smania privatizzatrice e tornare a un vero servizio pubblico, per garantire la sicurezza e la salute di tutti e non soltanto i profitti dei padroni”.