Il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro, si esprime sull’accoglienza dei profughi afghani indicando un percorso di accoglienza e integrazione
Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari, intervistato da La Repubblica, tocca il tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei profughi afghani. «Non c’è accoglienza senza integrazione. Per far sì che questo avvenga l’accoglienza deve essere diffusa», ha detto. «L’Anci ha da subito proposto una collaborazione ai ministeri dell’Interno e della Difesa per assicurare il supporto dei Comuni alle operazioni di accoglienza delle famiglie afghane, che in questo momento sono gestite a livello nazionale.
Abbiamo una rete di strutture, nell’ambito del progetto Sprar, oggi Sai, con alcuni posti che sono destinati, per la legge 141 del 2014, proprio ai cittadini afghani, che può essere estesa e rimodulata secondo le necessità. Abbiamo chiesto di essere coinvolti nella gestione per attuare un sistema di accoglienza diffusa sul territorio nazionale, evitando concentrazioni in poche zone così da non creare tensioni sociali sui territori e favorire l’integrazione».
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«Per me l’integrazione passa da un’accoglienza che abbia delle regole, per lo più di buon senso», sottolinea il presidente Anci. «Se in un comune di tremila abitanti arrivano mille persone di diverse nazionalità è ovvio che la popolazione tenderà a rifiutare questo percorso né le istituzioni, soprattutto quelle territoriali, potranno offrire servizi adeguati e opportunità.
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Nei casi in cui si sono verificate in passato queste situazioni non c’è stata integrazione ma non si è potuto neanche parlare di accoglienza. Se invece mettiamo in atto un sistema di accoglienza diffusa, succede che in un comune di 3000 abitanti arrivano meno di 10 persone. In questo caso si possono davvero istruire processi di integrazione positivi» ha chiosato Decaro.