Afghanistan, Di Maio: “Su migranti piano comune dell’Ue, conquiste non andranno perse”

Il tema relativo alla crisi in Afghanistan è stato discusso nel corso del Meeting di Cl di Rimini. L’Italia, insieme agli Stati Uniti, è in prima linea nelle operazioni di evacuazione di civili dal Paese. Finora, come sottolineato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sono stati portati in salvo “1.600 civili afghani, tra ex collaboratori e loro familiari”. L’obiettivo è arrivare a circa 2.500.

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Luigi Di Maio, ministro degli Esteri – meteoweek.com

Le operazioni di evacuazione in Afghanistan a seguito della nascita dell’Emirato islamico dei talebani sono ancora in corso. L’Italia, al fianco degli Stati Uniti, è in prima linea. Il Paese “continua a lavorare per portare in salvo i collaboratori e gli attivisti che vogliono lasciare Kabul”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso del Meeting di Cl di Rimini. “Abbiamo evacuato finora circa 1.600 civili afghani, nostri ex collaboratori e loro familiari. Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500”. I timori in merito alla crisi, tuttavia, non mancano e coinvolgono vari temi: dal pericolo terrorismo ai diritti delle donne.

Di Maio sulla crisi in Afghanistan

Luigi Di Maio ha manifestato le proprie preoccupazioni in merito alla situazione in cui versa l’Afghanistan, definito come “una delle principali sfide per la comunità internazionale e il sistema multilaterale” negli ultimi vent’anni. La ritirata degli Stati Uniti e degli alleati, tuttavia, ha dato il via libera ai talebani per la conquista del potere. “Nonostante venti anni di presenza e investimento nel Paese da parte di una vasta coalizione internazionale, delle Nazioni Unite, di Nato e Unione Europea, il collasso repentino del governo afghano e delle sue istituzioni – collasso sfuggito alle capacità di previsione della comunità internazionale – ci pone di fronte ad uno scenario drammatico”. Il ministro degli Esteri, a tal proposito, ha chiesto che tutti i Paesi dell’Occidente si interroghino in merito agli errori commessi.

La gravità della situazione in Afghanistanrende ineludibile un raccordo ancor più stretto con i nostri alleati, per definire una strategia comune a favore del popolo afghano e delle conquiste maturate finora“, ha aggiunto. La priorità al momento è infatti quella di portare in salvo la totalità degli afghani che in questi vent’anni hanno collaborato con a vario titolo con la comunità internazionale e di personalità che si sono esposte a favore dei diritti umani e civili e, dunque, ad oggi potrebbero essere in pericolo.

Il tema dei diritti umani

Un importante problema relativo alla conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani riguarda i diritti delle donne. “Non possiamo tollerare che le conquiste di questi due decenni vadano perse”, ha detto Luigi Di Maio. L’Italia, in tal senso, si sta battendo affinché il tema venga discusso in una Sessione Speciale del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite. Esso sarà centrale anche nel G7 di martedì. “Con il presidente Draghi, in qualità di presidente di turno del G20, abbiamo avviato un’intensa azione diplomatica per definire un approccio comune su queste priorità”. Si sta lavorando, nel dettaglio, ad un “G20 straordinario, che vede al tavolo attori come Russia e Cina, Paesi come l’India, i quali rappresentano un punto cruciale della strategia complessiva rispetto all’Afghanistan”. Da chiarire, inoltre, sarà il ruolo dell’Unione Europea in merito all’accoglienza di rifugiati e migranti di provenienza afghana. “La domanda è destinata a crescere. È necessario ed urgente mettere a punto insieme una risposta comune, in raccordo con i partner della regione”.

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I diritti delle donne in Afghanistan sono a rischio – meteoweek.com

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L’allarme terrorismo

Infine, Luigi Di Maio si è espresso in merito al pericolo legato al terrorismo: “L’Afghanistan non deve diventare un paradiso per le organizzazioni terroristiche. Sarà fondamentale, in tal senso, che la comunità internazionale eserciti anche un’azione rafforzata di contrasto ai traffici di droga e per l’eliminazione della produzione di oppio in Afghanistan. Dovremo costruire alleanze e coinvolgere una pluralità di Paesi attorno a questi obiettivi comuni”. Questo l’appello del ministro degli Esteri italiano, rivolto a tutte le potenze del mondo. “La promozione di un multilateralismo imperniato sull’Onu resta infatti una priorità per l’Italia. Sosteniamo, a tal fine, gli sforzi del Segretariato Generale per un’Organizzazione più efficiente, democratica, trasparente, rappresentativa e responsabile. Come il Segretario Generale Guterres ha sottolineato, le sfide odierne richiedono un ‘New Global Deal’ tra tutti i Paesi, che favorisca un multilateralismo interconnesso, sensibile alle istanze dei Paesi in via di sviluppo e di tutti gli attori sociali”, ha concluso.

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