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Cronaca

Caso Martina Rossi, il condannato Luca Vanneschi si proclama «innocente» e pubblica atti del processo

Luca Vanneschi è stato condannato insieme ad Alessandro Albertoni a tre anni per la morte di Martina Rossi, la studentessa di Genova precipitata dal balcone di una camera d’albergo a Palma di Maiorca, in Spagna, il 3 agosto 2011. Il giovane si è sempre proclamato «innocente» e dunque «vittima di un errore giudiziario». A pochi giorni dall’udienza in Cassazione, fissata per il prossimo 26 agosto, ha per questa ragione minacciato di pubblicare sul suo sito web gli atti dell’inchiesta, con incluse testimonianze e fotografie.

Martina Rossi, 19 anni, morta nel 2011 a seguito di una caduta dal balcone – meteoweek.com

Gli atti del processo sulla morte di Martina Rossi, la diciannovenne caduta dal balcone della camera 609 dell’albergo Santa Ana di Palma di Maiorca, il 3 agosto 2011, potrebbero essere presto resi pubblici. La ragazza originaria di Genova era in vacanza nella località turistica quando ha perso la vita in circostanze misteriose. La magistratura spagnola aveva archiviato il caso come suicidio, ma quella italiana ha riaperto il caso, condannando a tre anni di reclusione Luca Vanneschi ed Alessandro Albertoni. I due avrebbero tentato perpetrare una violenza sessuale di gruppo nei confronti della vittima nella loro stanza, tanto che quest’ultima, nel tentativo di scappare dal terrazzo, sarebbe precipitata nel vuoto. Il giovane originario di Castiglion Fibocchi, tuttavia, ha sempre negato qualsiasi accusa e ritiene di essere «vittima di un errore giudiziario», tanto che adesso, secondo quanto riporta Leggo, intende pubblicarne le prove attraverso un sito web creato ad hoc.

Gli atti del caso Martina Rossi pubblicati sul web da Luca Vanneschi

Luca Vanneschi renderà pubbliche testimonianze, dettagli e persino fotografie agli atti del processo per la morte di Martina Rossi. Lo ha confermato anche l’avvocato Stefano Buricchi, il quale sostiene che il gesto sia stato compiuto per “sostenere la sua innocenza” e dimostrare che è vittima di “errori giudiziari”. L’iniziativa, viene sottolineato inoltre, è prettamente personale e realizzata in autonomia, con il supporto di alcuni amici che si sono occupati della realizzazione ad hoc della piattaforma online. Al suo interno, nel dettaglio, verranno caricate le trascrizioni di alcune testimonianze in suo favore, che non sono mai state utilizzate in aula ma comunque raccolte. I documenti più importanti sarebbero i verbali relativi alle dichiarazioni rilasciate dalla governante dell’hotel Santa Ana, Francisca Puga; del portiere dell’hotel che soccorse la ragazza; degli ospiti che quella notte soggiornavano alle camere adiacenti alla 609.

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Luca Vanneschi intende pubblicare gli atti del processo sul web – meteoweek.com

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L’entourage di legali di Luca Vanneschi ha presentato in Cassazione un ricorso di ben 300 pagine, all’interno delle quali si fa riferimento agli «errori» contenuti «in ogni pagina della motivazione» emessa dalla Corte di appello di Firenze lo scorso 28 aprile. I giudici di quest’ultima, al contrario, ritengono che sussista una «unica verità processuale», ovvero quella per cui «Martina Rossi la mattina del 3 agosto 2011 precipitò della camera 609 dell’albergo Santa Ana di Palma di Maiorca nel disperato tentativo di sottrarsi a una aggressione a sfondo sessuale posta in essere in suo danno da entrambi gli imputati». Una versione molto diversa da quella dei due condannati, i quali invece hanno messo in evidenza in questi anni le fragilità della diciannovenne che, a loro avviso, proprio quella notte avrebbe deciso di suicidarsi, anche poiché sotto effetto di droga. L’autopsia, tuttavia, non ha rilevato la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue della vittima. Il prossimo 26 agosto la vicenda, ad ogni modo, verrà discussa in Cassazione.

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