Omicidio Testolin, il presunto assassino morto suicida in carcere

L’uomo è stato condotto in carcere dopo la mezzanotte perché considerato responsabile della morte di Mario Valter Testolin. Sulla sua morte indaga la Procura. 

Alle 5 di questa mattina, gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno trovato il corpo senza vita di Gelindo Renato Grisotto, 52 anni, in carcere perché considerato il presunto assassino di Mario Valter Testolin. Il 52enne si è tolto la vita impiccandosi con i pantaloni ad una trave nella doccia nel carcere di Vicenza.

L’omicidio

Gelindo Renato Grisotto si trovava in carcere da ieri a seguito del provvedimento emesso dalla Procura perché considerato il responsabile dell’omicidio di Mario Valter Testolin. Omicidio avvenuto nel corso della mattinata di ieri in via Molinetta di Marano Vicentino. Il 67enne è stato colpito da due colpi di fucile alla schiena e al torace. I colpi, come poi ha confessato lui stesso durante l’interrogatorio, sono stati esplosi da Grisotto stesso. Alla base dell’omicidio ci sarebbero questioni legate alla vendita di un terreno agricolo.

LEGGI ANCHE: Uomo con disabilità si allontana da casa e fa perdere le sue tracce

Ad occuparsi delle indagini, i militari del N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Thiene. I Carabinieri, al momento del fermo, hanno avuto un confronto con il medico di Grisotto che ha evidenziato episodi di depressione di cui il 52enne ha sofferto. La sua condizione di fragilità è stata segnalata dal magistrato come riportato in un comunicato della Procura di Vicenza. Al suo interno si legge che il magistrato «aveva dato disposizione ai militari dell’Arma di rappresentare al personale della struttura carceraria la situazione di fragilità psicologica di Grisotto e l’esigenza di sottoporre a sorveglianza il detenuto». E ancora: «Nel biglietto di carcerazione del N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Thiene era indicata espressamente tale necessità». La Procura è attualmente al lavoro per ricostruire gli ultimi attimi di vita di Grisotto e per capire se vi sono stati errori, omissioni e/o negligenze.

Gestione cookie