14 agosto 2018, sono le 11.36. Un violento nubifragio si sta abbattendo su Genova, non sembra agosto, è un inferno d’acqua e già fa paura così. Poi la tragedia. Non si comprende subito quello che è accaduto, forse nemmeno si vuole credere alla possibilità che possa essere crollato il ponte, o forse, quel cielo plumbeo e carico di acqua non consente di vedere bene. Poi le prime telefonate ai soccorsi: “È crollato il Ponte Morandi” “Come è crollato?” “Pensi a dare l’allarme subito prima che cadano migliaia di macchine di sotto”.
Una porzione di circa 200 metri di ponte Morandi, viadotto della A10 è crollato. Il ponte è stato inaugurato nel 1967, progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, si tratta di un nodo strategico per la circolazione e per l’economia di Genova, un collegamento fondamentale con il Nord Italia e la Francia. Sul ponte in quel momento ci sono centinaia di auto: 43 persone muoiono, tra di loro anche 3 minori. 14 i feriti. Alla tragedia delle morti, allo shock del ponte distrutto, si va ad aggiungere subito dopo il crollo, i disagio della zona rossa: 600 gli sfollati, almeno 250 famiglie che abitano lì intorno tra abitazioni e capannoni industriali.
Viene aperta un’inchiesta a carico di ignoti: omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza, disastro colposo. Successivamente, nel 2020, l’ipotesi di reato di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi. In seguito le nuove accuse che sorgono dopo lo sviluppo delle indagini e riguardano le barriere fonoassorbenti pericolose. Naturalmente seguono fascicoli su fascicoli, le indagini proseguono e vengono scoperti dettagli sempre più inquietanti in merito allo stato di salute del viadotto. Di quel viadotto e della rete autostradale ligure, che ancora oggi, è sottoposta a nuovi accertamenti, a chiusure improvvise di tratti di strada a disagi. Sono 71 le persone indagate, oltre alle società Aspi e Spea. Dopo quasi 3 anni, il 22 aprile 2021, la Procura genovese chiude le indagini che hanno portato a due incidenti probatori.
Il ponte Morandi rinasce come il “Ponte Genova San Giorgio”, su un progetto dell’architetto Renzo Piano, nominato da Bucci supervisore a garanzia della qualità del progetto. Viene inaugurato il 3 agosto 2020, alla presenza del premier Giuseppe Conte. La sera del 4 agosto il ponte vede le sue prime auto percorrerlo.
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Oggi il terzo anniversario da quel terribile giorno. La celebrazione della Messa nella basilica di Certosa, celebrata dall’arcivescovo Marco Tasca. In chiesa i ministri della Giustizia e delle Infrastrutture Cartabia e Giovannini, con il sindaco Bucci, il presidente della Regione Toti i familiari delle vittime e cittadini. Ci sarà poi la cerimonia per l ‘avvio della costruzione del Parco della Memoria, disegnato dall’architetto Stefano Boeri.
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