L’estate calda del governo Draghi: tre nodi da sciogliere nella maggioranza

Ok la pausa estiva, ma ciò non significa che il governo Draghi debba dimenticare i temi caldi, per cui potrebbero nascere nuove tensioni. 

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L’estate calda del governo Draghi: tre nodi da sciogliere nella maggioranza – www.meteoweek.com – Claudio Durigon, sottosegretario all’Economia, e Matteo Salvini, leader della Lega. Credit: Archivio Meteoweek

Il governo Draghi è nel pieno della sua pausa estiva, ma ciò non toglie che nella maggioranza esistono dei nodi che vanno sciolti al più presto. Il rischio, altrimenti, è di rallentare il lavoro dell’esecutivo su tutti gli altri temi di cruciale importanza che si presenteranno a settembre. Ad esempio, il ritorno in presenza degli studenti. Le patate bollenti che si dovranno passare i partiti e gli esponenti politici che sostengono il presidente del Consiglio Mario Draghi sono tre: gli sbarchi dei migranti, la concessione della cittadinanza italiana tramite l’approvazione della Ius soli, e le dimissioni di Claudio Durigon, il sottosegretario all’Economia che ha recentemente proposto di intitolare il parco di Latina dedicato a Falcone e Borsellino al fratello di Mussolini. A chiederle a gran voce, il Partito democratico. Ma Durigon non sembra intenzionato ad andar via.

Gli sbarchi dei migranti: Salvini vs Lamorgese

Sul tema degli sbarchi dei migranti, la “battaglia” si svolge tra l’attuale ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Secondo il leader del Carroccio, infatti, la situazione sarebbe peggiorata rispetto a quando era lui stesso il ministro dell’Interno. “Dall’inizio dell’anno a ieri abbiamo contato 31.853” arrivi, “contro i 14.935 dello stesso periodo di un anno fa e i 4.120 del 2019”, ha detto intervistato da La Stampa. Quando appunto c’era il primo governo Conte.

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Salvini ha ricordato anche che l’approvazione dei decreti sicurezza – poi modificati proprio da Lamorgese, secondo lui “in peggio” prevedeva “la possibilità di vietare l’ingresso nelle acque territoriali. Avevamo cancellato l’assurdità dei permessi cosiddetti umanitari. Incrementato la possibilità di tenere i clandestini nei centri permanenti per i rimpatri, in attesa di espulsione. Tagliato i costi dell’accoglienza. Chiuso i mega centri come il Cara di Mineo e altre vergogne sparse per l’Italia. Avevamo confermato gli accordi con la Libia”.

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Letta e la lotta per la Ius soli

In risposta alle parole di Salvini, il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha riportato sotto la luce dei riflettori al questione della concessione della cittadinanza italiana. Il numero uno del Nazareno ha infatti proposto  per il prossimo autunno l’apertura di un tavolo di discussione sulla questione. L’obiettivo? “Dare una risposta a questi ragazzi e a queste ragazze che sono italiani a tutti gli effetti”. Secondo il segretario dem, infatti, è possibile “fare tutti insieme” una legge sulla cittadinanza. “Ma – ha aggiunto facendo riferimento proprio alla Legarifiuto il ragionamento, intollerabile, di rispondere a questa affermazione con ‘si lasci perdere questo, si pensi agli sbarchi’. Accostare queste due vicende è un fatto intollerabile e insopportabile. Penso sia fondamentale gestire i flussi, assieme all’Europa. Ma questo non ha nulla a che fare con la legge di cittadinanza”.

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L’estate calda del governo Draghi: tre nodi da sciogliere nella maggioranza – www.meteoweek.com – Credit: Archivio Meteoweek
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