Un anomalo dettaglio è emerso dall’analisi dei filmati relativi all’omicidio di Voghera. Le immagini delle telecamere hanno registrato che l’assessore Massimo Adriatici percorreva i medesimi tratti cittadini di Youns El Boussettaoui, il vagabondo di nazionalità marocchina ucciso con un colpo di pistola la sera del 20 luglio scorso. L’ipotesi è che l’avvocato stesse «pedinando» la vittima, seppure le ragioni siano al momento un mistero.
Le indagini relative all’omicidio di Voghera stanno entrando nel vivo. La vita Massimo Adriatici, l’assessore alla Sicurezza che la sera di martedì 20 luglio scorso ha ucciso con un colpo di pistola il senzatetto Youns El Boussettaoui, è stata messa in questi giorni sotto la lente di ingrandimento dagli inquirenti. Un nuovo anomalo dettaglio è emerso dalle immagini delle telecamere della cittadina messe al vaglio. L’avvocato, infatti, è stato immortalato mentre «pedinava» la vittima. I due sono stati registrati in tratti comuni ed a camminare davanti era il marocchino, probabilmente ignaro della presenza alle sue spalle. Alla Procura spetterà il compito di chiarire quali siano stati i motivi della misteriosa attività di monitoraggio.
Le indagini sull’omicidio di Voghera
Una «coincidenza quantomeno anomala». Così viene definita dalla Procura di Pavia, secondo quanto riporta l’edizione odierna del Corriere della Sera, la presenza concomitante nei medesimi tratti cittadini dell’assessore Massimo Adriatici e della sua vittima Youns El Boussettaoui, un vagabondo che era stato denunciato in diverse occasioni per avere molestato i passanti. Le motivazioni della accurata attività di monitoraggio sono ancora da definire e soltanto l’avvocato di quarantasette anni potrà rivelare di cosa si stesse occupando. Non è da escludere, in tal senso, la possibilità che volesse cogliere in flagranza il marocchino in occasione di eventuali nuovi reati. L’esponente della Lega, attualmente agli arresti domiciliari per eccesso colposo di legittima difesa, potrebbe dunque giustificare tali azioni con l’attività da assessore alla sicurezza di Voghera, ovvero dunque di vigilanza e controllo.
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Un importante tassello alle indagini, nei prossimi giorni, verrà dato dall’incidente probatorio. Il pm Roberto Valli ha richiesto al gip che venga programmato al più presto al fine di cristallizzare due delle tre testimonianze delle persone – sono straniere e potrebbero non restare in Italia fino all’inizio del processo – che erano di fronte al bar Ligure di piazza Meardi, nella piazza in cui è avvenuto l’omicidio di Voghera, nella tarda serata del martedì 20 luglio scorso. Due giorni prima dell’uccisione, proprio in quel locale, due clienti erano state molestate dal vagabondo Youns El Boussettaoui. Il titolare aveva avvisato Massimo Adriatici, il quale tuttavia ha escluso agli inquirenti la possibilità che si sia recato nel luogo incriminato sapendo di trovare il pluripregiudicato. I punti interrogativi nella vicenda sono ancora tanti.