L’importanza delle relazioni: Gesù ci invita a considerare chi ci ha fatto un torto come da recuperare invece che da escludere
Questa è la vergine saggia,
una delle vergini prudenti
che andò incontro a Cristo
con la lampada accesa. (Cf. Mt 25,1-13)
Mosè morì in quel luogo, secondo l’ordine del Signore. Non è più sorto un profeta come lui.
Dal libro del Deuteronòmio
Dt 34,1-12
In quei giorni, Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutta la terra: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, la terra di Èfraim e di Manasse, tutta la terra di Giuda fino al mare occidentale e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il Signore gli disse: «Questa è la terra per la quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: “Io la darò alla tua discendenza”. Te l’ho fatta vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!».
Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nella terra di Moab, secondo l’ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nella terra di Moab, di fronte a Bet-Peor. Nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì. Gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni, finché furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè.
Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui. Gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.
Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che il Signore conosceva faccia a faccia, per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dal Sal 65 (66)
R. Sia benedetto Dio: è lui che ci mantiene tra i viventi.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode. R.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui gridai con la mia bocca,
lo esaltai con la mia lingua. R.
Se ti ascolterà, avrai guadagnato tuo fratello.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Parola del Signore.
Gesù in questo Vangelo ci indica l’importanza delle relazioni. Se qualcuno sbaglia contro di noi, non dobbiamo ignorarlo, maledirlo alle sue spalle o vendicarci. No! È allora che Gesù ci affida un compito propedeutico per recuperare il rapporto con quella persona.
Gesù ci indica come prima parlarne al diretto interessato. Se poi non avrà ascoltato e farà di nuovo lo stesso, dovremo premurarci di portare con noi un parere esterno, qualcuno che gli faccia comprendere il suo errore. Se ascolterà, avremo recuperato un fratello, altrimenti, ci dice Gesù, ci sarà poco da fare.
Questo per farci fare una domanda: quante volte abbiamo agito davvero in questo modo e con questa carità?
Il commento al Vangelo di ieri
Quante volte abbiamo considerato una persona che ci ha fatto un torto come una persona da recuperare nella nostra vita invece che da escludere?
Gesù ci fa presente l’importanza della relazione. Una dimensione talmente importante che, dove sono due o più che pregano nel nome di Gesù per chiedere qualcosa, possono ottenere tutto da Dio. Un Dio che ama la pace e la concordia tra i suoi figli, e che vuole che credano e si fidino di lui.
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