Esercenti contro il Green Pass, la mappa delle attività che non lo chiedono

La mappa delle attività italiane che non richiedono il Green Pass è stata diffusa su un gruppo Telegram ed è in continuo aggiornamento. 

Esercenti contro il Green Pass, la mappa delle attività che non lo chiedono - www.meteoweek.com
Esercenti contro il Green Pass, la mappa delle attività che non lo chiedono – www.meteoweek.com – Credit: Telegram

Oltre mille ristoranti, bar e palestre. Ma anche strutture ospedaliere e studi medici. Sono questi i luoghi segnalati sulla mappa diffusa su “APERTI E LIBERI”, il gruppo Telegram che conta quasi 2500 utenti. La cartina è interattiva e in continuo aggiornamento, comprende le attività già chiuse dalle autorità “per dittatura” e si propone di segnalare al Paese le “Attività che obbediscono alla Costituzione esercitando il proprio diritto al lavoro e che non accettano limitazioni non giustificate”. Quelle che, in altre parole, ignorano le regole e non chiedono il Green Pass ai clienti per accedere. Guardando “da lontano” la mappa si percepisce quante siano effettivamente gli esercenti disobbedienti: il perimetro dell’Italia è ricoperto da contrassegni. E c’è di tutto. Persino una sezione dedicata ai “nemici” della community. Coloro che, al contrario, intendono rispettare le misure anti Covid e richiedere il certificato verde.

L’odio contro i giornalisti

Ma cosa spinge lavoratori e titolari delle attività ad andare contro i provvedimenti presi dal governo? Uno dei primi sentimenti che emerge scorrendo tra le migliaia di messaggi scambiati all’interno del gruppo Telegram è l’odio verso i giornalisti. E guai a chi cerca di contraddirli: se qualcuno con un’idea diversa prova a infiltrarsi nella community e diffondere dati e notizie presi da fonti giornalistiche, viene subito attaccato. “Ma sai che ce ne frega delle vostre fake news? Vogliamo parlare di Solaris, Zingaretti e Burioni quando da voi pubblicati ci dicevano: ‘State tranquilli, in Italia rischio zero. Il virus non circola’. Per non parlare di come avete massacrato ingiustamente Aresu. Non vi crediamo più e più tentate di convincerci a vaccinarci e più non lo faremo. Se volete che iniziamo a credervi di nuovo iniziate a fare i giornalisti seri e con un po’ di fegato dicendoci la verità!”, è la risposta di un utente.

E non è l’unica. Alcuni parlano di “dittatura sanitaria”, altri di volontà di “fare paura”. Alcuni esempi: Per fare paura i giornalai scrivono esplicitamente che le persone ricoverate sono non vaccinate, come se fossero di classe B”, scrive qualcuno in risposta al dato che il 90 per cento degli attualmente ricoverati per Covid non si sono ancora fatti inoculare il siero. Allo stesso modo sono stati bistrattati tutti i tentativi di comunicazione da parte di chi non è un no-greenpass. “Siamo in dittatura, e il regime ci propina solo le notizie che gli fanno comodo, sentenzia un altro membro, paragonando ancora il nostro governo a una dittatura. E ancora: “Per me ormai la TV di stato e i giornalisti di stato sono morti non credo più a nulla. Parole preoccupanti, che dovrebbero portare le istituzioni a fare una riflessione sulla credibilità delle informazioni diffuse dagli enti ufficiali e sul modo di comunicarle. È evidente che le comunicazioni schizofreniche che hanno caratterizzato questi quasi due anni di pandemia hanno confuso le persone, portandole a odiare chi cerca di informarle.

Boicottare chiunque sia d’accordo con il Green Pass

Non sono solo i giornalisti a essere il bersaglio del gruppo Telegram. Tra i “nemici della democrazia” ci sono anche gli influencer che consigliano di fare il vaccino e gli esercenti che richiedono il Green Pass per accedere nelle proprie attività. “Fate fuori gli influencer che prendono in giro chi non vuole vaccinarsi, il fallimento deve iniziare da loro. Non seguiteli più. Già guadagnano troppo grazie a noi cretini, e offendono anche, fanno campagna pro vaccinazione ridendo di chi non lo fa. Qui c’è un solo modo per far capire l’importanza della libertà di scelta, ovvero mettere nella merda chi appoggia tutto questo schifo“, propone un utente per boicottare i personaggi pubblici pro vaccinazione.

L’obiettivo è far perdere follower a chi lavora digitalmente. Per quanto riguarda chi gestisce locali regolari, i membri della community invocano direttamente il fallimento. Tanto da dirsi contro i certificati falsi: l’unico modo per “combattere” contro il Green Pass è non averlo ed esserne fieri. “Se noi lottiamo per la libertà lo facciamo per tutti, non solo per noi, lo facciamo per evitare un presente e un futuro in dittatura. E gli esercenti, chi guadagna con la democrazia devono collaborare, niente certificati falsi per entrare nei ristoranti. L’unica soluzione è indurli al fallimento, poi capiranno che hanno scelto di allearsi con il mostro, viene scritto ancora nella chat. E, secondo alcuni, funziona. Comunica infatti qualcuno, ammesso che la notizia sia vera: “Ho letto di un parco acquatico al nord che dopo tre giorni di incassi dimezzati ha deciso di non chiedere più il green pass all’ingresso”.

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La sfiducia nel governo

Infine, ma non meno importante, tra i messaggi inviati dagli iscritti ad “APERTI E LIBERI” emerge spesso e volentieri una profonda mancanza di fiducia nei confronti del governo. Il succo è sempre lo stesso: le misure adottate per contenere la pandemia sono delle “fregature”, quale che sia la motivazione del momento. Il green pass è uno stratagemma dello Stato messo in atto anche per dare il contentino alle attività: non ti faccio chiudere ma rimani aperto con il green pass (e intanto siccome sei aperto non devo darti i sussidi) e se gli incassi caleranno (e tu attività sarai costretta a chiudere per fallimento), la colpa non sarà dello Stato che, poverino, la buona volontà di farti stare aperto ce l’ha messa, la colpa sarà di chi non si è vaccinato e non aveva il green pass”, è il ragionamento di qualcuno. Il certificato vaccinale sarebbe uno stratagemma, quindi, e non uno strumento per garantire delle riaperture continuative e in sicurezza dopo due anni di chiusure a singhiozzo.

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Non manca anche chi usa i toni accesi del complottismo. Della serie: io ho capito che mi stanno fregando, tutti gli altri sono stupidi. Per esempio: Non fatevi fregare dal fatto che ora si può stare fuori. Non è un caso che l’abbiano introdotto d’estate. Svegliamoci, ma TUTTI, esercenti e clienti!!!”. Oppure: “Se non avete capito, hanno cercato di salvare l’economia fregando i clienti”. Alcuni credono che la misura sia fatta per creare un danno agli esercenti, altri ai clienti, ma poco importa. Ciò che importa è solo odiare chiunque faccia un ragionamento diverso.

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