Cos’è che fa brillare uno sguardo e fa illuminare il nostro sorriso, se non l’amore? Perché non si spenga occorre prendersi cura di qualcuno, come ci insegna Gesù.
Non ci sia per me altro vanto
che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo. (Cf. 6,14)
Ti farò mia sposa per sempre.
Dal libro del profeta Osèa
Os 2,16b.17b.21-22
Così dice il Signore:
«Ecco, la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore».
Parola di Dio.
R. Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R.
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate. R.
Condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra. R.
Ecco lo sposo! Andategli incontro!
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,1-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Parola del Signore.
Aspettare Gesù nella vita vuol dire condire l’attesa con le azioni: l’olio presentato nel Vangelo potrebbe essere proprio l’essenza e il frutto delle opere, che sono in grado di tenere viva la fede.
Seguire ciò che Gesù ci dice è come prenderci cura di Lui in noi, in quello che siamo a che facciamo. Queste opere sono mosse a loro volta dalla carità per Dio e per il prossimo, in ultima analisi dall’amore stesso, che è il carburante di quella lampada che dovremmo badare che resti sempre accesa in noi.
Il commento al Vangelo di ieri
La luce brilla se c’è del carburante, se c’è quell’elemento che le consente di brillare. Cos’è che fa brillare uno sguardo, o che fa illuminare il nostro cuore e il nostro sorriso, se non l’amore? Affinché l’amore non si spenga o non si intiepidisca, insieme alla fede c’è bisogno di prenderci cura di qualcuno. Di Dio, della nostra anima, degli altri. Allora saremo pronti all’incontro con Dio, pieni di quell’olio che è frutto dell’amore che abbiamo dato.
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