Lo youtuber italiano è stato fermato in Marocco per “volo non autorizzato”. Resta un mistero come sia arrivato in Marocco in elicottero.
Loris Sabatucci, youtuber italiano, è stato fermato a Tangeri per volo non autorizzato. Sabatucci, come riportato da il Corriere della sera, è coinvolto in passate indagini per droga, ed è noto per filmarsi mentre corre in auto a folle velocità. Questa volta però, resta il mistero di come lo youtuber sia arrivato in Marocco con l’elicottero. L’ipotesi è di un piano di volo farlocco e di un dribbling a volo radente alle sorveglianze radar di mezza Europa e paesi arabi. In ogni caso rischia il carcere a Tangeri dove le autorità lo hanno arrestato sia per volo non autorizzato che per ingresso clandestino. Un altro mistero riguarda l’elicottero che sembra essere sparito. Questo è motivo delle ulteriori indagini delle autorità giudiziarie marocchine.
Il suo avvocato Roberto Grittini, assistito dalle nostre autorità consolari, però sarebbe riuscito a farlo uscire dalla cella in cui era rinchiuso, dopo l’arresto risalente a cinque giorni fa. Il legale si mostra fiducioso: «in giornata c’è l’udienza per il rilascio, forse torna in libertà. Lui è uno così… L’ultima volta che l’ho sentito era in Palestina». Sabatucci, 46 anni, milanese di origine piacentina convolto in accuse per traffico di droga, è noto anche per filmarsi mentre sfreccia con la nebbia in autostrada a 300 chilometri orari.
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Youtuber arrestato in Marocco: i trascorsi di Sabatucci
Non è la prima volta che le “gite” in elicottero procurano delle grane a Sabatucci. Basti ricordare che nel 2017 — scrive il Giorno che ha dato la notizia dell’arresto — era stato fermato a Pavia dalla Guardia di finanza per aver messo in piedi una gigantesca fabbrica clandestina di sigarette. In seguito, le fiamme gialle avevano scoperto l’esistenza di un elicottero. Secondo gli inquirenti utilizzato per trasportare grosse quantità di droga in Sardegna, eludendo così i controlli.
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Ulteriori accertamenti che avevano coinvolto anche la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari hanno portato al sequestro di quattro auto di lusso, conti correnti per mezzo milione di euro e dello stesso elicottero, un modello disarmato ma riconducibile a quelli utilizzati durante la guerra in Jugoslavia. Le indagini a carico dell’uomo sono sfociate, l’anno successivo, in una misura cautelare in carcere.