Maria Licciardi è stata arrestata all’aeroporto di Ciampino: stava per imbarcarsi in un volo diretto in Spagna. La Dda di Napoli ritiene che la sorella di Gennaro, fondatore dell’organizzazione malavitosa, ricopra un ruolo di vertice nel cartello camorristico denominato “Alleanza di Secondigliano”. La donna è accusata di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d’asta.
I carabinieri del Ros, questa mattina, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli nei confronti di Maria Licciardi. La sorella del boss Gennaro è stata arrestata all’aeroporto di Ciampino, nella Capitale, mentre stava per salire in un volo diretto in Spagna. I militari l’hanno bloccata nel momento in cui stava consegnando il bagaglio da imbarcare agli addetti ai lavori. Non avrebbe opposto alcun tipo di resistenza. La donna, in base alle indiscrezioni che trapelano, si stava recando a Malaga per andare a trovare la figlia, che è lì residente, e per curare alcuni affari. Insieme a lei c’erano due accompagnatori, nei confronti dei quali non è stata disposta alcuna misura cautelare.
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La Dda di Napoli, che cura le indagini sulla Camorra, ritiene che Maria Licciardi ricopra un ruolo al vertice nel clan di cui porta il cognome. In particolare, sarebbe uno dei componenti di spicco dello storico cartello mafioso denominato “Alleanza di Secondigliano“. L’organizzazione fu creata dal fratello Gennaro, soprannominato “la scimmia”, che è morto a trentotto anni – nel 1994 – nel carcere di Voghera a causa di un’ernia ombelicale, anche se alcuni sostengono che si sia avvelenato. La donna adesso è accusata di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d’asta. Tutti i reati sono aggravati dalle finalità mafiose.