Regioni ed enti locali hanno approvato il Piano scuola 2021 del Ministero dell’Istruzione, realizzato con il Comitato tecnico scientifico.
Approvato il Piano scuola 2021. Si tratta del documento redatto dal ministero dell’Istruzione, con l’aiuto del Comitato tecnico scientifico (Cts), all’interno del quale vengono illustrate le misure di contenimento del Covid-19 da seguire durante il prossimo anno scolastico. Sono serviti giorni e giorni di trattative e discussioni, ma alla fine il governo è riuscito a mettere d’accordo anche le Regioni e gli enti locali che hanno dato il loro ok ai provvedimenti. L’obiettivo principale dell’anno scolastico 2021/2022 sarà quello di garantire la didattica in presenza e in sicurezza per tutti gli studenti. Anche perché sarà importante recuperare i danni causati da due anni di pandemia e lezioni a distanza. Ma quali sono le regole che andranno rispettate in classe a partire da settembre?
Il governo ancora discute sull’ipotesi di inserire l’obbligo vaccinale per docenti e collaboratori scolastici, e per il momento sembra che il provvedimento non verrà preso. Nel frattempo tuttavia, nel Piano scuola 2021, il Cts ha confermato che i vaccini costituiscono, “ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale per contenere la diffusione della Sars-Cov-2″. Come previsto, al momento il governo Draghi si è limitato a raccomandare con forza. Infatti, si legge nel documento, va ricordato che “è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazione, così come anche i più giovani, in particolare per gli studenti di età superiore ai 12 anni per i quali è stato già approvato l’uso dei vaccini Pfizer e Moderna”.
A parte le vaccinazioni, al primo posto nella scala delle priorità, resta importante anche l’osservazione del distanziamento sociale. Sia tra i banchi singoli degli studenti, sia tra la cattedra e il resto della classe (per cui è consigliato di mantenere una distanza di due metri). All’interno degli istituti in cui questo non sarà possibile, a causa degli spazi ridotti, sarà obbligatorio l’uso delle mascherine da parte di alunni, insegnanti e collaboratori scolastici. Al contrario, quando la mascherina non può essere indossata – ad esempio durante la distribuzione dei pasti nelle mense – dovrà essere più rigoroso il rispetto delle distanze di sicurezza.
Solo i bambini sotto i sei anni di età possono continuare ad essere esonerati dall’uso di dispositivi di protezione delle vie aeree. A mancare, rispetto allo scorso anno scolastico, saranno invece i test diagnostici e gli screening preliminari all’accesso a scuola. Secondo il Cts non sono più necessari. Sono invece ancora fondamentali le ordinarie procedure di gestione dei casi, che resteranno come di consueto realizzate in collaborazione con le Autorità sanitarie territorialmente competenti.
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Per quanto riguarda, nel dettaglio, la somministrazione dei pasti nelle mense scolastiche, le regole saranno le seguenti. Innanzitutto, come già specificato, gli studenti dovranno mantenere tra di loro una distanza minima di un metro, dal momento che mangiando non indosseranno le mascherine. Gli operatori scolastici dovranno sempre indossare il dispositivo di protezione individuale, ma non ci sarà più bisogno di dotarsi solo di stoviglie monouso. Sempre importante sarà l’igienizzazione personale delle mani, da fare frequentemente e a maggior ragione in momenti in cui il rischio di assembrarsi è più alto. Per evitare il pericolo dei contagi, il documento del ministero suggerisce di organizzare i pasti con turnazione, per mantenere il distanziamento fisico e ridurre l’affollamento dei locali. Si conferma anche la necessità di far areare i locali e sanificare quotidianamente gli ambienti.
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Il documento di ministero e Cts infine cita le palestre delle scuole e le ore di educazione fisica o scienze motorie. In zona bianca e all’aperto, è scritto, non sarà necessario usare la mascherina durante l’attività sportiva. Al chiuso invece è raccomandata l’adeguata aerazione dei locali. In più, sempre in zona bianca e all’aperto, le attività di squadra sono consentite. Al contrario al chiuso dovrebbero essere privilegiate le attività individuali. In zona gialla e arancione, invece, si raccomanda lo svolgimento di attività unicamente di tipo individuale.
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