Per sopravvivere il Movimento 5 Stelle non può fare a meno di Conte. L’ex-premier si farà affiancare nella segreteria dai suoi fedelissimi
La votazione è ancora in corso ma l’esito finale è scontato: stasera alle 23 Giuseppe Conte sarà eletto nuovo capo politico del Movimento 5 Stelle. Una votazione attesa da gennaio 2020, quando Luigi Di Maio si dimise dallo stesso ruolo a causa della crisi del partito e dell’imminente sconfitta elettorale alle amministrative. Da allora la carica pro-tempore è stata affidata a Vito Crimi, un compito per cui non è certamente stato all’altezza.
“Sei favorevole all’elezione del prof. Giuseppe Conte alla carica di Presidente del Movimento 5 Stelle?”, questo il quesito posto sulla nuova piattaforma del Movimento, SkyVote, dove finora si registrano solo 40mila votanti. Conte ha annunciato che sarà in diretta dalle 22 e 30 sulla sua pagina Facebook per commentare il risultato, ma sarà anche l’occasione per annunciare la squadra che lo accompagnerà nella sua guida al partito.
“Ho in mente un Movimento che si affermi come forza politica di massa, che agisca in modo corale, in cui ogni eletto o anche iscritto avverta la concreta possibilità di partecipare a una grande impresa comune. Un Movimento che offra la possibilità a ciascuno di esprimere i propri talenti e mettere le proprie competenze a servizio della comunità di riferimento” afferma Conte in una intervista rilasciata questa mattina al Corriere della Sera.
Il rilancio del M5S appare piuttosto complicato, visto l’abbandono di ogni principio e slogan iniziale da parte dei suoi esponenti, elementi che gli hanno permesso di raggiungere lo storico traguardo del 32% dei voti alle scorse elezioni politiche. Per questo si è deciso di scommettere tutto sulla popolarità dell’ex-Presidente del Consiglio, la sua capacità di piacere all’elettorato pur non esprimendo una posizione su nessun tema politico o, come dimostrato più volte, sulla sua abilità nel trasformare ogni orientamento in base al sentire popolare.
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“Non dobbiamo lasciare la politica solo ai mestieranti, alla categoria dei soliti noti, la politica è di tutti” avverte Conte nell’intervista riaffermando il suo modo vacuo e gigione di fare propaganda. E continua: “Il Movimento cambierà volto, ci saranno tante nuove figure, capaci e competenti che daranno il loro contributo. Scordatevi l’epoca dei personalismi. Sarà un Movimento corale. Tutti i partecipanti a questo progetto“. Eppure il personalismo più forte è proprio una votazione ad hoc fatta per nominarla capo, pur dandogli una validità tramite una votazione chiaramente orientata e priva di 0gni dibattito. Ma questo è il M5S, un partito che solo sei mesi fa aveva votato sulla Piattaforma Rousseau la formula del Direttorio a cinque con l’80% dei favorevoli e ora ne incorona un nuovo leader assoluto.
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Ma tornando alle parole di Conte, c’è quindi da aspettarsi l’arrivo di volti nuovi o il nuovo capo politico ripescherà tra gli esclusi e coloro che lo hanno sostenuto nel complesso scontro/confronto con Beppe Grillo? Facile, al contrario di quanto detto dall’ex-premier, immaginare la seconda soluzione. I nomi che possiamo ipotizzare e che rispondono a questo profilo sono ovvi: Lucia Azzolina, Stefano Patuanelli, Paola Taverna, Giancarlo Cancelleri, Roberta Lombardi e Alfonso Bonafede. Per loro quasi scontato un ruolo e un posto nella segreteria politica del Movimento 5 Stelle targata Giuseppe Conte.