Meritocrazia Italia: “Green Pass credito di cittadinanza, si cerchi verità su Wuhan”

Da quest’oggi è cambiata la normativa per evitare la diffusione del Covid-19 in Italia. Il Governo ha imposto l’utilizzo del Green Pass in luoghi come bar e ristoranti al chiuso, musei e impianti sportivi. Dal 1° settembre, anche docenti, personale scolastico e studenti universitari avranno l’obbligo di vaccinazione. L’associazione Meritocrazia Italia, attraverso una nota, ha commentato la svolta nella lotta contro il virus.

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Meritocrazia Italia – meteoweek.com

L’associazione Meritocrazia Italia ha le idee chiare in merito a quando sta avvenendo nel Paese. Il Governo ha imposto l’utilizzo «ampio» del Green Pass. Da oggi, in base alle nuove regole di limitazione degli accessi ai luoghi pubblici, esso è obbligatorio per servizi di ristorazione, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei, piscine, palestre, congressi, centri culturali e ricreativi, sale gioco e concorsi pubblici. Dal 1° settembre, inoltre, gli incarichi dei docenti e del personale scolastico che non è ancora immunizzato saranno sospesi. Il certificato verde, inoltre, sarà obbligatorio anche per gli studenti universitari. Entrati in vigore anche i nuovi parametri per la classificazione delle regioni per colore. Il più importante adesso è quello relativo al tasso di ospedalizzazione.

Meritocrazia Italia sul Green Pass

Il Green Pass è un credito di cittadinanza”. A dirlo è Meritocrazia Italia attraverso una nota. Nelle scorse settimane, l’associazione “ha mostrato la propria posizione su una misura che, già per come annunciata, si prestava a dubbi di legittimità costituzionale, non rispondendo a un ragionevole e giusto bilanciamento tra i diritti fondamentali di tutela della sicurezza sanitaria e libertà personali tra le quali quella di autodeterminazione terapeutica, e surrettiziamente introducendo un obbligo di vaccinazione non a caso mai previsto espressamente e contrario alle indicazioni degli organismi europei”, si legge. “Oggi le perplessità crescono”.

Le ragioni per cui, secondo Meritocrazia Italia, il provvedimento non convince sono numerose. “È costruito sul compromesso. Il Certificato verde può essere ottenuto anche con una sola dose di vaccino e fuori dal provvedimento restrittivo restano alberghi, stadi, luoghi di culto, pure a rischio di assembramento. L’ingiustificata discriminazione normativa rischia di creare una inaccettabile disparità di trattamento, incomprensibile alla luce delle esigenze di tutela della salute collettiva (sulle quali esclusivamente è articolato il nuovo decreto) e che non giova alla ripresa del comparto turistico e del benessere. Senza contare che all’obbligo di pass per i clienti non corrisponderebbe lo stesso obbligo a carico del personale addetto ai servizi di ristorazione”.

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Il Green Pass è obbligatorio nei ristoranti al chiuso, ma non in quelli all’aperto – meteoweek.com

Un problema non di poco conto, in tal senso, riguarda il fatto che l’onere di verificare il rispetto delle prescrizioni spetta ai gestori dei servizi. “Non infondate anche le ansie dei ristoratori per l’impatto che le limitazioni e il relativo impegno di controllo, sotto minaccia di sanzioni che peserebbero oltremodo in un periodo di grave affanno, avranno per certo sull’andamento dell’attività estiva. Sarebbe necessario procedere al controllo di documento di identità e certificazione anche solo per il consumo di un caffè al bar. Le preoccupazioni sono aggravate dalle tante disdette degli ultimi giorni, per le incertezze sugli sviluppi della regolazione anti-Covid. Strano, poi, che lo stesso provvedimento non sia ancora stato adottato per il contenimento del contagio sui mezzi di trasporto”, prosegue l’associazione.

Resta l’idea che “l’opzione normativa serva piuttosto a coprire le responsabilità per la grave inerzia dell’ultimo anno rispetto al bisogno di interventi di struttura, adeguati a garantire sicurezza nel tempo senza eccessivo sacrificio in termini di qualità della vita e mortificazione dell’iniziativa economica. Inerzia gravissima in ambito scolastico. Lo stato di profonda lacerazione del tessuto economico e sociale, che forse sarebbe stato possibile contenere con azioni tempestive, merita oggi un’opera di risanamento e non palliativi comunque inadeguati”.

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Le origini della pandemia

Meritocrazia Italia, infine, si è espressa sulla necessità di andare a fondo sulla questione relativa alle origini della pandemia di Covid-19. “Dovrebbe essere immediata l’apertura di una inchiesta. I cittadini pagano il caro prezzo di errori non propri, e il sacrificio richiesto oggi, insieme a tutti quelli già sopportati in periodo emergenziale, valga come credito di cittadinanza, da ripagare con un impegno di reale serietà”.

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E continua: “Insistendo nelle proposte già avanzate, Meritocrazia Italia non può non tornare a sollecitare, una volta di più, l’adozione di una strategia di reazione credibile, improntata a coerenza logica e ragionevolezza, che punti sul riadeguamento infrastrutturale e organizzativo nei diversi ambiti, per equilibri stabili. Tanto si sostiene senza dar sostegno ma prendendo le distanze da condotte irresponsabili di negazionismo o superficialità, e continuando a invitare con forza i cittadini alla collaborazione, alla prudenza e alla spontanea adesione alla campagna vaccinale in corso”, conclude la nota.

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